Il gruppo dei Sushi Rain nasce nel 2008 dalle ceneri di un precedente gruppo Valentine, formatosi tre anni prima, con alcuni cambi di formazione. Durante il 2011 vede concretizzarsi il lavoro di squadro nel primo disco ufficiale per la Madamadorè. l’idea fondamentale dietro cui nasce il gruppo è quella di divertirsi e divertire, a cominciare dal monicker “pioggia di sushi”. La produzione difetta in alcuni bilanciamenti tra gli strumenti, ma vengono trascurati se confrontati alla proposta musicale quanto mai varia, ma comunque resa omogenea, che non annoia mai.
Funky, rock, hard rock, meta, jazz si incontrano e nasce Breathless, album fortemente dipendente da gruppi quali Extreme (Pornograffiti su tutti), Red Hot Chili Peppers degli esordi, Living Colour e Primus.
Se la produzione ha qualcosa da sistemare, nulla di criticabile nei nove brani presenti in questo esordio che non lasciano tregua, senza fiato l’ascoltatore in un turbinio di generi, ritmi, e strumenti vari sorretti dalla grandioso voce di Matteo Carrai. Ottimi il chitarrista, e unico compositore, Francesco Bini che non lesina riff e assoli in pieno trip di Nuno Bettencourt, il batterista Francesco Miceli sempre preciso nei continui e improvvisi cambi di tempo e genere musicale. Poco in risalto il basso di Marcello Arena, a cui avrei dato uno spazio maggiore; veramente appropriate ed efficaci le improvvisate tastieristiche di Alessandro Biondi nonché dei bei passaggi di sax che conferiscono quel brio in più.
Happy Another Night, lunga e variegata, American Show, il brano migliore in assoluto con quel gusto metal funk degli Extreme, Something Illegal Inside Me ripesca dai Red Ho; ottimi anche Midnight Queen più prettamente metal e Fly dal sopraffino gusto Hard Rock.
I Sughi Rain dimostrano una innata capacità esecutiva miscelando sapientemente vari generi musicali, e Francesco Bini ha scritto una decina di pezzi come un navigato compositore. Un gruppo con un fortissimo potenziale.
Da segnalare per completezza la presenza della traccia extra Chianti Wine, un brano ironico e scherzoso in stile western, veramente godibile.

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