Ho sentito pareri molto discordanti su questo ultimo nato in casa Threshold: secondo alcuni è un passo indietro rispetto all’ottimo “Hypothetical”, secondo altri invece si mantiene sugli stessi livelli..
Dopo molteplici ascolti, ho deciso senza ombra di dubbio di accollarmi alla seconda “corrente di pensiero”: “Critical Mass” è un degno seguito di “Hypothetical” e, sebbene non brilli per originalità (al giorno d’oggi qualità più rara del leggendario ago nel pagliaio), contiene canzoni molto belle, arrangiate con sapienza e suonate (e cantate ovviamente) alla grande!
Il suono dei nostri amici inglesi si è evoluto sia nelle ritmiche, che in alcuni brani ricordano addirittura il vecchio thrash bay area anni ’80 (in particolare i vecchi Metallica e Testament), sia nelle parti di tastiera, che hanno acquisito importanza rispetto al penultimo album! Credo che ciò che differenzi i Threshold dai tanti gruppi prog (o presunti tali) in circolazione, sia la bravura di due membri, ovvero il bravissimo cantante Mac, dotato di un timbro bellissimo e fuori dal comune, e l’altrettanto bravo Richard West alla tastiera, capace di tirar fuori dalla sua Triton suoni belli e originali (peccato per i suoni di pianoforte.. ma d’altronde è un difetto della macchina non di Richard!)..
Il primo brano proposto, Phenomenon, è una tipica composizione alla Threshold, ovvero veloce, tecnico, con un ritornello favoloso e con un intermezzo lento strappalacrime.. Mi sento in dovere di lodare, ancora una volta, il bel sound complessivo che i nostri inglesini sanno costruire abilmente!
Altro gioiellino è Falling Away, brano che parte con incedere lento e acustico, che poi risolve in una parte strumentale caratterizzata da un obbligato chitarra/tastiera al fulmicotone: ancora una volta risultano vincenti arrangiamenti di tastiera e le parti vocali, accompagnati da chitarre pulite ma effettate.. veramente suggestivo!
Altra grande canzone è Echoes Of Life (che sfiora i 9 minuti), anch’essa con struttura simile a “Falling Away”, seppure più complessa; oramai si è superata la metà abbondante del disco e devo dire che la maggior parte delle canzoni è costruita in modo quasi “teatrale”, in quanto potrebbero fare facilmente da sfondo ad una rappresentazione drammatica (vedi specialmente Avalon)…
Spetta alla suite di 13 minuti Critical Mass il compito di concludere l’album in bellezza (oltre a contenere una gustosa strizzatina d’occhio ai Pink Floyd con solo alla Gilmour incluso verso metà canzone): mentre Mac canta il ritornello (quasi) finale “What will become of the spirit of man? What is the story and how does it ends?” mi sono chiesto il motivo per cui questi ragazzi inglesi continuino ad essere snobbati dai più, mentre continuano a sfornare ottimi dischi… Un consiglio per chi non li ha mai sentiti nominare: date un ascolto a “Critical Mass” e non ne rimarrete delusi!

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