Questa è la prima volta che mi trovo a recensire una raccolta e voglio fare una premessa; credo che le raccolte siano quasi sempre materiale inutile, utile solo a chi si avvicina per la prima volta ad un determinato gruppo. Ad esser sincero non m’è mai capitato di comprarne una, e credo non capiterà mai. Comunque, tralasciando questo discorso (forse non tutti siete d’accordo con me), la raccolta in questione è dei The Blood Divine, gruppo in cui militano Darren White (ex Anathema) ed alcuni ex membri dei Cradle of Filth. Band che, dopo aver pubblicato due ottimi dischi fra il 1996 ed il 1997, si è sciolta.
La loro proposta è un gothic a tratti doom molto debitore a The Silent Enigma, riuscendo però a non risultare come una semplice fotocopia. Da qui nasce “Rise Pantheon Dreams”, best of che racchiude, oltre alla classica manciata di canzoni estrapolate dai due album del gruppo, anche due canzoni inedite, una già presente nell’edizione limitata di Awaken ed un paio di canzoni live.
Non so quanti di voi abbiano mai ascoltato i The Blood Divine (io vi consiglierei l’acquisto di entrambi i loro due dischi) ma è inutile dire che è difficile restare indifferenti ascoltando “Aureole” dalla lunga ed evocativa intro, “As Rapture Fades”, la bella “Sensual Ecstasy” dai suoni sperimentali, la rockeggiante “Enhanced by Your Touch” e così via dicendo (sono tutte di livelli qualitativi molto buoni). Le canzoni scelte, almeno quelle già edite, sono davvero belle, anche se è curioso il fatto per cui abbian dato più importanza a “Mystica” tralasciando un po’ “Awaken” che io reputo molto più bello.
Veniamo quindi allle canzoni che dovrebbero convincerci all’acquisto, ovvero quelle inedite. Si comincia con “Revolt”, poco più di un minuto di musica avente il compito di testimoniare che anche dei grandi artisti cazzeggiano con i propri strumenti (non ha quasi nulla a che vedere con il tipico trademark della band). La seguente è “I Will Bleed” già presente nell’edizione limitata di “Awaken” (come già dicevo), canzone molto bella, soprattutto grazie al pianoforte di sottofondo. La seconda inedita è “Forever Belongs”, breve come “Revolt”, ma almeno un tantino più coinvolgente (magari prima di cominciare i The Blood Divine avrebbero voluto suonare thrash spicciolo?).
Con “Crazy Horses” (registrata live) si rianima l’anima rock della band, una canzone davvero carina e spensierata (una cover degli Osmonds) per tornare alla vera anima della band con una versione live di “Aureole”. Detto ciò non so proprio come comportarmi. Da un lato abbiamo una raccolta quasi ben fatta, con delle canzoni inedite che, anche se scarse, faranno sicuramente gola ai fan; dall’altro lato è un prodotto che consiglio a chi vuole avvicinarsi per la prima volta a questo bel gruppo che, purtroppo, ha composto solamente due dischi.
Insomma, credo d’esser stato sincero, a voi la scelta!