Sudden Death, ovvero l’ennesima band cresciuta pane e metal made in USA che picchia duro, dispensa massicce dosi di violenza sonora e si lascia ascoltare senza mai, però, astenersi da un approccio alla musica basico e sufficiente.

Giunti al proprio secondo album con la Locomotive Music, i cinque musicisti a stelle e strisce propongono un “Unpure Burial” che potrà dirsi parzialmente riuscito, potrà piacere ma che sarà destinato a rimanere nell’ormai sconfinato limbo di semi-anonimato che affligge molti colleghi. Come già detto, i dieci brani che caratterizzano il lavoro in questione risultano fortemente influenzati dal sound statunitense ed in particolare da un certo thrash firmato Pantera. Echi della band di Phil Anselmo fanno più volte la loro comparsa tra le righe del disco, impersonati dagli inconfondibili riff aspri e dalla sezione ritimica martellante. Tra qualche leggerissima apertura melodica (“My Left Shoulder”) per cui qualcuno ha scomodato, in maniera bislacca e comica, il nome dei Down, qualche tentativo di dinamismo ritmico ben riuscito (“Unpure Burial”) e poco, poco altro il disco scorre via regolare senza sussulti, nè episodi che rimangano particolarmente impressi.
Tanta violenza influenzata dalle schiere più oltranziste del thrash americano spezzata qua e là da richiami e venature, soprattutto nel ruvido e basso stile vocale, ad un certo death di stampo floridiano. L’impatto c’è, il tentativo di renderlo gradevole pure: manca tutto il resto, molto, troppo per sperare di emergere.

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