Talvolta ci si domanda sull’utilità-importanza di taluni gruppi: questo è il caso degli australiani Sadistik Execution, una sorta di “presa in giro” (per non essere volgare, non solo al metal “estremo” ma forse anche alla musica stessa!
Ma il grave nella suddetta questione non consta tanto nel fatto della loro balorda esistenza, ciò che mi rattrista e altrettanto mi lascia alquanto perplessa è sapere che vi è pure un discreto numero di fan alla loro stregua: mah…
Se per “qualcuno” sentirsi ESTREMO significa fare la figura da perfetto clown da circo su un palco, prendersi a botte durante un concerto fino al punto di suonare con le braccia penzolanti per la rottura di qualche ossicino è veramente triste e purile… Ma il mondo è bello perché è vario e, ahimè, bisogna aspettarsi anche di questi episodi.
Fine della polemica-inizio della recensione.
Che dire: un disco prolisso, sempre gli stessi riff (e pure brutti nonché sconclusionati!), un songwriting, se tale lo si può definire, inesistente praticamente, in poche parole caos allo stato brado!
Lungi da me questa porcheria (e badate bene, sono l’ultima delle puriste io), se devo ascoltarmi un disco death/grind (come questo “Fukk II” si spaccia di essere), sicuramente scarterei A PRIORI i giullari australiani.
E non mi ci voglio neanche sprecare a fare un track by track che tanto è tempo perso: le canzoni sono pressoché tutte uguali e non hanno un benché minimo “ché” degno di nota.

In conclusione a questa mia succinta recensione mi sento vivamente di sconsigliare tale a platter a tutti i metal-heads con un minimo di cervello ma, soprattutto, gusto sonoro.
Se invece avete voglia di farvi quattro risate o semplicemente, senza offesa, non fate parte (oddio che cattiveria oggi che mi succede?!?) della prima categoria da me menzionata, lascio a voi buttare queste quindici euro per l’acquisto di “Fukk II”… Ma arrivati a questo punto io preferisco guardami un vecchio film di Lino Banfi, il buon sano e verace TRASH anni ’80…

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