In occasione dell’ultima calata italica dei Sacred Steel, abbiamo avuto modo di intervistare la true metal band tedesca. Tutti i ragazzi della band sono presenti, ma sarà il solo cantante Gerrit Mutz a rispondere, spesso in modo ironico e scherzoso, alle mie domande.

Ciao ragazzi, benvenuti su heavy-meatl.it! Non siete gli ultimi arrivati, ma potete comunque introdurvi ai nostri lettori?
Oh…ho 41 anni (risate generali, ndPerf)! È tutto quello che posso dire.

Ok Gerrit, intendevo a proposito della band!
Ok! Abbiamo iniziato credo nel 1996 perché in Germania non c’era all’epoca un heavy metal act che ci piacesse. Era un brutto periodo per il true metal, Metal Hammer decise di chiamarsi solo “Hammer”, i Rammstein stavano crescendo di popolarità, l’heavy metal stava morendo…e questa è stata un po’ la nostra reazione per riportare in auge questo tipo di musica che abbiamo amato per anni. Per pura coincidenza abbiamo avuto subito un deal con la Metal Blade e ora abbiamo sette album all’attivo, credo, non ne sono sicuro (sette se si considera anche il live, ndPerf), e stiamo lavorando all’ottavo. Entreremo in studio per febbraio 2012, siamo fortunati e…ogni tanto capitiamo in Italia, ogni cinque anni (risate, ndPerf)!

Parliamo un po’ dei vostri vecchi album: i miei preferiti sono “Bloodlust” e “Slaugther Prophecy”, il primo album è molto bello ma ha una produzione un po’ grezza, mentre credo che il vostro disco più famoso sia “Wargods Of Metal”.
Sì, sicuramente “Wargods Of Metal” è il nostro disco più conosciuto. Fummo fortunati perché quando uscì il nostro secondo disco questo tipo di musica era tornato ad essere popolare. Non so spiegarmi il perché ma la gente era tornata ad apprezzare l’heavy metal quindi il disco vendette molto bene. Per un certo periodo ci sembrò di essere delle grandi star (ride, ndPerf), ma il momento durò molto poco! Con “Bloodlust” tornammo improvvisamente alla normalità, a fare quello che facciamo come un hobby… E, sì, sono d’accordo, “Slaugther Prophecy” è anche il mio disco preferito: è molto vario, aggressivo, e ha un buon songwriting.

Ricordo che quando uscì “Wargods Of Metal” lessi pareri contrastanti su quel disco: buone recensioni e nette stroncature. Credo che siate una band amata/odiata.
Più odiati, davvero (ride, ndPerf)! Credo che siamo come le band che più amiamo. Credo che questo valga per molte delle band che adoriamo, che magari durante la loro carriera sono state sotto i riflettori per un certo periodo, ma spesso sottovalutate, come ad esempio i Pentagram… Beh…noi non cerchiamo fama e fortuna, come è successo per le band che adoriamo. Ci interessa solo fare la musica che ci piace e non ci importa se a qualcuno non piacciamo… c’è la possibilità di scegliere, e siamo contenti se qualcuno compra i nostri dischi.

Parliamo del prossimo vostro disco: so che avete già pronti dei nuovi pezzi.
Sì, credo che abbiamo già 10 pezzi completi, probabilmente ne aggiungeremo uno o due in più, forse delle cover, che magari useremo per un’uscita a parte. Stiamo cercando di avere un disco forte dalla prima all’ultima canzone. Beh…abbiamo sempre cercato di fare questo anche in passato… In ogni caso il songwriting è praticamente pronto e il nuovo album si chiamerà “The Bloodshed Summoning” e sarà registrato a febbraio, quindi non manca molto.

Uscirete quindi per i primi mesi del 2012?
Mah…non saprei visto che saremo in studio per i primi mesi del 2012…non abbiamo fretta, credo che magari potremmo uscire per l’estate del prossimo anno. Come ti dicevo non abbiamo fretta e vogliamo fare le cose al meglio delle nostre possibilità.

Il disco uscirà ancora per la Massacre Records?
No, sicuramente no.

Avete quindi dei nuovi contatti con qualche label? Ce ne puoi parlare?
Stiamo valutando la situazione…la cosa certa è che non usciremo per la Massacre Records.

Parliamo un attimo della tua voce: credo che nel vostro ultimo album “Carnage Victory” la tua prestazione sia stata molto varia e versatile a seconda delle canzoni.
Sì…ho cercato di fare quello per cui il pezzo aveva bisogno. Se ti riferisci alle influenze di King Diamond e Mercyful Fate…beh è stata una cosa spontanea…la canzone lo richiedeva. Avevo in testa “Don’t Break The Oath” mentre ero sotto la doccia quando il pezzo era già finito, canticchiando quelle parole ho pensato poi di cambiare la song iniziale quasi per scherzo…quindi è stata un’idea spontanea… E sì, credo sia stato il disco in cui ho cercato di dare più risalto alle liriche e di avere la giusta interpretazione della voce per ogni brano.

Parlami delle liriche: in passato avete trattato temi più leggeri riguardo il metal e la guerra mentre in “Carnage Victory” parlate degli orrori della guerra o della pedofilia.
Beh sì..in passato eravamo molto true metal e volevamo onorare le band degli anni ’80 trattando di argomenti del tipo “hail! andiamo alla guerra” ecc… ma dopo aver pubblicato tre dischi contenenti “metal, metal, metal” devi iniziare a scrivere qualcos’altro, cercando di dare più significato alle liriche. Alla fine cerco solo di essere me stesso e di non scrivere cazzate come gli ultimi Manowar, ad esempio: “muori per il metal”, “muori per l’onore”, non posso più scrivere cose infantili come queste.
Per quel che riguarda la canzone “Broken Rites”, che parla di pedofilia, era qualcosa che volevamo fare da tempo… In Germania questi scandali sono ormai fatti di cronaca quotidiana. Bisogna pensare a quello che sta succedendo…succede ogni giorno…perché non parlarne?

Cosa ne pensi della scena tedesca? Per noi la Germania è una sorta di paradiso del metal per quel che riguarda concerti ed eventi, ma forse la scena sta un po’ ristagnando.
Ad essere onesti credo sia un buon momento per la scena, meglio ad esempio della fine dei ’90. Credo che il movimento stia nascendo nuovamente, anche grazie agli eventi e ai festival che hai menzionato. Oggi con internet si è tutti in contatto, credo che sia giusto parlare di una scena globale. Sono in contatto con gente da tutto il mondo, ci si aiuta gli uni con gli altri, per suonare dal vivo ecc…

Quindi credi che la tecnologia e internet possano aiutare la scena metal?
Assolutamente. Certo le cose sono cambiate, ma i fans stanno ritornando al passato, ad esempio comprando i vinili, che non sono morti come si diceva… Internet e i nuovi social network aiutano sicuramente le piccole band…è sicuramente una cosa buona.

Come siete messi sul fronte live. Credo che sia la terza o la quarta volta che suonate in Italia. Riuscite facilmente a suonare in Europa?
Beh…suoniamo ovunque possiamo ma il problema è che, come ho detto, siamo una hobby-band: abbiamo tutti una famiglia, un lavoro, e non è semplice trovare il denaro per andare in giro e dobbiamo valutare se ne vale la pena…ma è l’unico modo in cui una piccola band come la nostra può suonare dal vivo e vogliamo continuare a farlo.

Ok…chiudete come preferite, volete dire qualcosa ai nostri lettori?
Se qualcuno volesse farci ritornare a suonare, per piacere ci paghi il volo, grazie (risate generali, ndPerf)!

Ok…io non pagherò per voi!
AHAHAHAH grande chiusura!!

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