Quando si dice “il coraggio di cambiare”… Avevamo lasciato i Pure Reason Revolution qualche tempo fa con un album molto apprezzato da critica e pubblico, un lavoro che tuttavia personalmente avevo trovato, pur piacendomi, un po’ troppo derivativo. La band proponeva un prog modernizzato che attingeva a piene mani da quanto fatto da Pink Foyd, Porcupine Tree e The Mars Volta, tuttavia in questi anni deve essere successo qualcosa. “Amor Vincit Omnia” è infatti un album dal piglio decisamente più moderno, incentrato sull’elettronica molto più che sulle chitarre. I Pure Reason Revolution mostrano di avere orizzonti musicali più larghi di quello che si poteva pensare e nelle 9 tracce che compongono questo lavoro possiamo notare influenze che vanno da diversa musica elettronica dei ’90 all’elettropop tipicamente anni ’80, non disdegnando in “Disconnect” di omaggiare i padri fondatori della musica elettronica (i Kraftwerk, ovviamente). In “Amor Vincit Omnia” si possono quindi trovare frullati Air e Depeche Mode, Chemical Brothers e Daft Punk, il tutto rivisto in un’ottica personale e, in un certo senso, “progressiva” (prendete comunque questa definizione con la dovuta cautela). Chi ha sentito quanto fatto precedentemente dalla band si stupirà quindi dell’evoluzione avvenuta, tuttavia sono presenti diversi richiami al passato (come l’attacco di “Victorious Cupid”).

Insomma, “Amor Vincit Omnia” è stato una bella sorpresa, un disco che non mi aspettavo e che è stato in grado di colpirmi più di qualsiasi altro lavoro uscito in questo inizio d’anno (mi sbilancio: “Les Malheurs” probabilmente sarà una delle canzoni memorabili del 2009). Consiglio a chi non disdegna l’elettronica di dargli una possibilità, ma sappiate che dovete avvicinarvi con la mente aperta, soprattutto se conoscete già i Pure Reason Revolution e vi aspettate qualcosa di simile a quanto già fatto in passato.

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