Messicani al debutto con questo album autoprodotto (nel booklet fa bella mostra la scritta “This Album is An Indipendent production”) contenente anche delle bonus tracks provenienti dal demo “Renaissance” (poste in chiusura, senza alcun titolo nel booklet).
Questo è tutto ciò che mi è dato sapere; completamente assente biografia e quasi completamente assenti notizie su internet, persino nella loro homepage (sito chiuso perché Felsen, amministratore del sito, ha deciso di abbandonare il gruppo …. nonché il sito).
La proposta dei Nemesis Ocvlta è un black/death metal a tratti molto melodico ed a tratti “furioso”…. è anche interessante notare l’accostamento di un guitar riffing tipicamente death metal (di matrice svedese) ad una sezione ritmica (nonché ad un cantato) provenienti dal black metal.
La prima cosa che mi è venuta in mente ascoltando “The Complex” è stata la disuguaglianza fra le varie tracce. I cambi di stile sono molti davvero e non capisco quindi se, i brani qui presenti, sono stati registrati in tempi differenti…. certo alcune bonus tracks sono state prelevate dal demo “Renaissance” ma, a differenza dell’album vero e proprio, questo demo posto come bonus segue un filo conduttore e devo dire che, complessivamente, si presta meglio all’ascolto rispetto all’album vero e proprio… strani casi della vita…comunque…
Una intro dal sapore industrial ci introduce alla prima “Biography of an Actor”, black/death con dei buoni riff di chitarra ma rovinato da una batteria troppo “elementare” e dal suono freddo e chiuso, cher spesso copre tutti gli altri strumenti, voce compresa. “Mikrokosmos” è già stilisticamente differente dalla precedente. Compare una voce femminile, i tempi si fanno più lenti, il batterista sembra impegnarsi un pò di più rendendo la sua proposta un pò più varia e gradevole anche se spesso e volentieri copre i buoni riff di chitarra (a causa di una produzione un po’ scarna e “chiassosa”).
La violenza irrompe nella seguente “Chrysalys” mostrandoci il lato più cattivo e più black-oriented dei Nemesis Ocvlta e in altri brani (“Ethernous”, “Crystalsomber” e la ottima “Schwarzersamen”) viene a galla una buona preparazione tecnica ed un buon gusto in fase di songwriting grazie al quale, i nostri, riescono a costruire delle buone melodie di facile presa.
Beh devo ammettere che è un disco strano, raramente mi sono trovato di fronte a tanta disuguaglianza fra i brani… sicuramente è un difetto notevole però, ne sono sicuro, una biografia avrebbe aiutato a capire (almeno in parte) tutto ciò dato che le doti non sono assenti. Mediocre sotto alcuni punti di vista buono sotto altri, solo il futuro aiuterà a capire.