Arrivano al quarto lavoro i Mob Rules, in cinque anni, un altro disco power metal ma con qualche dettaglio da mettere in evidenza. Se da un lato gli stilemi del genere ci sono tutti, nel bene e nel male, si deve dare atto al gruppo in questione una ricerca di una sorta di personalita’ ben definita, cosa che non sempre riesce ma e’ un tentativo tangibile ed apprezzabile.
Fra le canzoni dei Mob Rules si possono scorgere elementi alla Royal Hunt, alla Stratovarius ed altri richiami piu’ o meno evidenti a questo o quel gruppo, tuttavia queste citazioni non sono mai troppo palesi o eccessive, del resto e’ molto difficile per gruppi power diversificarsi dalla massa. Il gruppo mette in mostra una capacita’ esecutiva addirittura migliorata rispetto ai lavori precedenti, frutto evidentemente di una crescita artistica costante nel corso di questi cinque anni di vita del combo.

Il disco si apre con “Black Rain” una bella power song, molto dinamica e, al solito, eseguita molto bene, si capisce subito che la falsariga del disco sara’ sulle coordinate qui presentate, arrivando alla canzone che da il titolo al disco, “Among the gods” appunto, pero’ ci troviamo di fronte ad una piacevole sorpresa. La canzone e’ ugualmente legata allo stile consolidato del genere e del gruppo ma e’ sviluppata in modo veramente interessante, fra cambi di tempo e assoli piuttosto ben riusciti e di buon gusto spiccano le linee vocali accattivanti e ben congengnate.
Insomma la title track si rivela essere uno degli elementi piu’ positivi di un disco che, tutto sommato, e’ apprezzabile per tutto quello che i vari componenti dei Mob Rules infondono nel proprio lavoro e nella propria passione, elementi evidenti ed apprezzabili, d’altro canto pero’ questo tipo di uscite hanno troppi elementi in comune con altri dischi usciti gia’ e molti altri che usciranno ancora.

Se la cosa non vi disturba questo e’ un bel disco da sentire ed apprezzare, personalmente ritengo questo solo un buon disco e nulla piu’, ovviamente sotto l’aspetto generale e compositivo, strumentalmente invece e’ molto piu’ valido della media delle uscite power attuali, anche la cura per tutti i dettagli e’ notevole e rende questo lavoro comunque appetibile anche per chi segue il genere assiduamente.

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