Oltranzismo di chi sa di aver scritto la storia e regolarità di chi non è abituato a falire. A distanza di tre anni dal precedente ‘Warkult’, ecco la riproposizione della formula Malevolent Creation, migliorata rispetto a quell’ultimo episodio ed arricchita da ritorni graditi come quelli di Jason Blachowicz al basso, Jon Rubin all’ascia ed un invecchiato Kyle Symons dietro il microfono. Dall’alto, sua maestà Phil Fasciana che, con l’esperienza e la sapienza che gli competono, muove i fili di una formazione ovviamente affiatata e concorde sull’obiettivo da perseguire. E quando si tratta di target musicali, per devozione e costituzione, la band di Fort Lauderdale non può prescindere dalla ricerca di quella violenza oppressiva e claustrofobica che l’ha storicamente caratterizzata. E’ così che dai cinquanta minuti proposti emerge un disco di mestiere, varietà e, neanche a dirlo, coerenza con la propria carriera. Dodici brani sparati senza pause degne di questo nome ed incardinati sulla solita alternanza tra incontenibili sfuriate e suggestivi frangenti cadenzati dal sapore tentacolare ed avvolgente. Come da tradizione MC queste sensazioni vengono smussate con l’avanzare di un album che cresce allo scorrere della tracklist e che si giova della ritrovata presenza di Hoffman. L’irriconoscibile singer sostituisce al basso growl un urlo sgraziato e tagliente che, in questo disco qualitativamente omogeneo, offre il suo fondamentale contributo nell’enfatizzare il quadro di sofferenza messo su dai rodati strumenti. Il resto, come prevedibile, è tutto nelle strutture ritmiche granitiche e coplesse di un Dave Curloss sopra le righe e di un riffing regolarmente fedele alla tradizione, ma non per questo privo di fascino e mordente.

‘Doomsday X’ è, dunque, un disco nettamente superiore al suo predecessore sia nelle idee espresse, sia per il modo in cui le stesse sono messe in piedi. Un album che chiude, terrorizza e colpisce chiunque si trovi sulla sua strada senza il benchè minimo compromesso e rimarcando, ancora una volta, in maniera tanto prevedibile quanto sconvolgente, i fondamentali di una passione sentita e scofinata. Death metal.

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