“Go With The No!” è un disco che non resterà nella storia come un capolavoro, ma offre non pochi spunti interessanti sia dal punto di vista musicale che da quello dei contenuti. Non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione per discuterne con la chitarrista/leader della band Karla Williams.

Ciao! Grazie per l’intervista e benvenuta su H-M.it
Grazie, è un piacere.

Questa è la vostra prima esperienza con la Cruz Del Sur Music; com’è stato lavorare con questa label? Siete soddisfatte del loro lavoro?
Si, siamo molto soddisfatte del lavoro della Cruz Del Sur Music. Il nostro responsabile Enrico si è impegnato ed ha lavorato duro per le Mahavatar; riesce ad avere sempre una valida competenza sia dal punto di vista musicale che commerciale e siamo orgogliose di collaborare con una label underground emergente. Guardiamo positivamente al futuro per fare bene continuando la nostra collaborazione con la Cruz Del Sur.

Cosa vuol dire la parola Mahavatar? In che modo tale monicker vi rappresenta?
La parola Mahavatar ha le sue radici in India ed è quindi una parola originaria del dialetto Indù. Vuol dire incarnazione e rappresenta l’immortalità sia fisica sia spirituale…in altri termini il significato è immortalità.

In “Go With The No!” c’è una grossa confluenza di diverse sonorità, non temete di disorientare gli ascoltatori con questà eccessiva varietà di soluzioni?
Non capirò mai perchè le persone vogliono etichettare la musica o ascoltare un suono preciso da parte di una band. Penso che la valutazione e la comprensione della musica vanno ben oltre il genere, lo stile e la forma, ma sono sicura che voi ed i vostri lettori siate portati tendenzialmente a gradire uno sguardo un pò più approfondito nel processo creativo delle Mahavatar ; noi creiamo la musica che piace a noi. Non tentiamo di confondere le persone; siamo soltanto open-minded sia nei i nostri gusti musicali sia nella nostra creatività, perciò non ci piace filtrare nulla di ciò che ci viene in mente. D’altro canto, penso che che gli ascoltatori di musica metal siano quelli mentalmente più aperti del pianeta, così con il continuo ascolto del nostro ultimo disco “Go With The No!” si spera che ne possano capire l’essenza.

Il vostro stile è caratterizzato proprio da questa larga scala di suoni e di generi. Secondo voi qual è l’ascoltatore ideale? Come arrivate a creare questo sound così personale e come lo definireste?
Penso possa aiutare pensare a qualcuno che si approccia alla musica delle Mahavatar come ad un ascoltatore dalle larghe vedute. Se siete come noi, nel senso che vi piace la musica che stimola la mente, il corpo e l’anima…vi trasporta in un viaggio attraverso emozioni differenti facendovi ignorare il senso del tempo o dello spazio allora penso che “Go With The No!” vi attrarrà. Non credo che abbiamo consciamente deciso di creare un nostro stile personale (se ciò è completamente possibile); semplicemente creiamo un tipo di musica che appassiona noi prima che il pubblico.
Chiaramente anche i nostri svariati interessi musicali giocano un ruolo fondamentale. Personalmente ho sempre ascoltato differenti tipi di musica, metal e non. Naturalmente non si può ignorare il fatto che noi siamo anche influenzate dalle cose con cui siamo a contatto nel quotidiano, anche ciò contribuisce al sound delle Mahavatar. Quindi possiamo dire che sul nostro disco di debutto GWTN è presentata la colonna sonora della nostra vita e dunque l’album può essere allo stesso tempo leggero, oscuro, potente, groovy, emotivo, aggressivo, elettrico, melodico, discordante, atmosferico, tribale, etnico, pesante, scattante, epico, ecc.; è la musica proveniente dalla nostra anima che alimenta la mente e il corpo.

Qual è il significato del simbolo triangolare che appare sulla cover del vostro album?
Rappresenta il passato, il presente, il futuro, l’infinito ciclo vitale; mente, corpo e anima, la sacralità del numero tre.

Come mai avete scelto proprio “Cult” come primo singolo estratto da GWTN? E’ questo il vostro brano preferito?
Penso che Lizza (la cantante, unica altra componente della band nda) è stata alquanto eccitata dall’ascolto di “Cult” quando per la prima volta gliel’ho presentata. Dopo averla provata una volta abbiamo detto: “Dobbiamo usarla come singolo”.
Quando l’etichetta ha ascoltato le canzoni finite “Cult” è stata scelta anche da loro come singolo. Non direi che è la mia canzone preferita…ma è un pezzo groovy all’ascolto del quale le persone amano fare headbanging, quindi reputo che sia una buona scelta.

Siete soddisfatte del lavoro dei ‘session musicians’? In base a cosa li avete scelti?
Poco prima di recarci in studio abbiamo deciso che la cosa migliore da fare per la nostra musica sarebbe stata separarci dal nostro batterista e dal nostro bassista di una volta. Abbiamo trascorso circa 30-35 ore a provare con due dei tre session musicians (non abbiamo mai provato con il tastierista, è arrivato in studio ed ha registrato le sue parti in poche ore). Anche se avevamo alcune cose ancora grezze, siamo comunque entrate in studio fiduciose. Le sessioni di registrazione si sono prolungate per cinque mesi, ma non siamo stati in studio per tutto l’intero periodo, soltanto due settimane in totale. Quindi, sì siamo molto soddisfatte del lavoro dei session musicians. Hanno lavorato davvero duro e lo hanno fatto per amore per la musica.
Attraverso comuni amici siamo state fortunate nel trovare tre musicisti creativi e seri in T-Bone Motta alla batteria, Szymon Maria Rapacz al basso e Miko alle tastiere che hanno aggiunto il proprio style a quello già solido delle Mahavatar.

Avete programmato un tour per supportare GWTN? Avremo la possibilità di vedervi qui in Italia?
Sfortunatamente non ci sono date programmate, un tour non è praticabile nella nostra posizione finanziaria. C’è qualche forte investitore che sta leggendo quest’interivsta a cui piacerebbe vedere le Mahavatar in Italia per qualche concerto? Se così è chiunque sia interessato contatti la band all’indirizzo karla@mahavatar.net.

Che tipo di relazione avete con le filosofie orientali? Ho notato appunto qualche influenza orientale nelle melodie e nei simbolismi adottati in GWTN
Non ho alcuna relazione formale con le filosofie orientali, nel senso che non ne ho mai studiato o seguita una. Comunque, alcune delle mie credenze ed alcuni miei ideali condividono concetti con il modo di vedere e con gli insegnamenti di tali discipline. Così anche il mio modo di suonare; quando ho realizzato le mie prime composizioni avevo già la tendenza ad indirizzarmi verso melodie orientali così come quando ho iniziato a scrivere con Lizza nel ’99. Stavamo lavorando sul brano “The Time Has Come” e le prime melodie che le proposi avevano toni orientaleggianti. Lei è stata colei che ha contribuito a fissare in me e ad incoraggiarmi a questo stile. Ho suonato la chitarra per molti anni, ed ancora non mi viene l’esigenza di sezionare od analizzare a posteriori cosa faccio con lo strumento.
Penso che alcuni musicisti potrebbero trovarlo strano, ma ho sempre suonato ciò che mi veniva naturale. Mi piacciono le melodie orientali, quindi le suono. Mi piacciono i passaggi acustici, allora li suono. Mi piacciono i riff pesanti ed aggressivi, anche questi li suono. Tendenzialmente amo la varietà così ciò si riflette nella mia personalità, filosofia, e creatività; è proprio la mia natura. Anche Lizza ha una varietà impressionante di gusti musicali ed interessi nella vita e naturalmente essendo Lizza nata in Israele è stata particolarmente esposta al sound ed alla filosofia orientale. La musica è ciò che unisce gli interessi miei e di Lizza e diventa un veicolo per esprimere poi la propria espressività più personale. Il simbolismo è radicato nelle nostre credenze ed è solo un’altra estensione del panorama musicale che abbiamo creato.

Ancora sull’Oriente, stavolta non musicale ma concreto. Tu vivi negli USA, cosa ne pensi di questa violenta guerra che coinvolge gli Stati Uniti ed i paesi orientali islamici?
Penso sia una disgrazia che debba finire, ma non lo farà.

Quando avete registrato in Italia avete ascoltato qualche band italiana? Se sì, quale vi ha impressionato maggiormente?
Hmmm, fammi pensare…mi piacciono i Novembre, i Void Of Silence, gli Aborym, gli Ephel Duath ed altri.

Come nostra consuetudine ti lascio lo spazio per terminare come meglio ti pare l’intervista
Grazie per esservi mostrati interessati alla nostra musica. Mi piacerebbe invitare i lettori di Heavy-Metal.it a visitare il nostro sito web www.mahavatar.net, provate i samples, comprate il nostro CD “Go With The No!” e fateci sapere cosa ne pensate.

A proposito dell'autore

Post correlati