Benvenuti su heavy-metal.it, è un piacere avervi qui! Anche se siete attivi da diversi anni potreste presentare la band ai lettori? Come è nato il progetto?

Il progetto nasce in principio da me, Giuliano Costa (voce e chitarra),  Massimiliano Ronchi, (batteria) e Andrea Marchini (attuale bassista dei Sadist). L’idea era quella di fare un rock – funky alla “Living Colour”, con sonorità acide e dissonanti e rime taglienti alla “Rage Against the Machine”. Successivamente Ronchi per motivi familiari lascia il gruppo e viene sostituito da Andrea Parigi (EZRA).

Con l’album “Stand Up” si è rivista la line up con il ritorno di Massimiliano Ronchi alla batteria e l’entrata di Alessio Rasore al basso, mentre in tempi più recenti avete acquisito una chitarra extra con Dario Zampatti. Come vi siete conosciuti e come è avvenuta l’entrata nella band?

Alessio Rasore era un vecchio amico di infanzia di Massimiliano, un bassista con un gusto ed un modo di guidare il groove che serviva al progetto che avevamo in testa. Ale venne chiamato a sostituire Andrea Marchini che dovette abbandonare il progetto per i suoi molteplici impegni con la sua band storica, i Sadist.. Dario Zampatti, proveniente da un gruppo metal era un ex- compagno di scuola di Giuliano. Venne contattato perché ci stavamo indirizzando verso un genere musicale più di impatto diretto e con sonorità ritmiche più accentuate. Per far questo era necessario soprattutto nei live  avere il supporto di un’altra chitarra.

Come siete entrati in contatto con la Nadir Music?

La Nadir è una bellissima realtà a Genova, in Italia e non solo con una serietà fuori dal comune. Tramite Andrea Marchini  (Sadist) abbiamo conosciuto Tommy e Trevor (Sadist) coi quali è poi nata una collaborazione fondata sul rispetto e la stima reciproci.

Siete attualmente al lavoro sul seguito di “Stand Up” di cui si possono già ascoltare due brani a mio parere ottimi. Hai qualche anticipazione da darci?

Sarà un lavoro piuttosto diverso dal precedente, come si può già dedurre dai due primi singoli,  molto incentrato su sonorità americane  tipiche di  band come  i Creed e gli Alter Bridge. L’entrata nella band di Dario infatti ha arricchito l’identità del gruppo. L’album avrà  un   impatto più aggressivo con  una forte estensione di suoni,  un’ ampiezza musicale con metriche  vocali incisive e  testi improntati su temi attuali, ma senza tralasciare venature poetiche.

Cosa ci potete dire riguardo a questi due singoli, “Hurt” e “Romeo”? Come sono nati?

“Hurt “è un pezzo che tratta di una ferita profonda fra un uomo e una donna ma che si predispone ad  interpretazioni  e sfaccettature diverse, proprio perché il testo è volutamente ricco di doppi sensi.     Le chitarre potenti  spingono a muoversi ma il  ritornello molto aperto lascia spazio alla riflessione.

“Romeo” prende come pretesto la passione sfrenata di Romeo e Giulietta per raccontare la vita, con il suo inizio e la sua fine,  e di come nonostante momenti di gioia immensa o dolore atroce  valga la pena di essere vissuta.

E’ la prima volta che compare una formazione a quattro membri, a livello di arrangiamenti è stato un cambio problematico?

No assolutamente, anzi  ha arricchito l’impatto sonoro e il feeling fra di noi.

Rispetto al precedente album da questi due brani traspare una maggiore potenza ed un affinamento tecnico. Ci sarà qualche sorpresa a livello di sound?

Quello che posso dire è che ne vedrete delle belle..

Anche il prossimo disco sarà autoprodotto o siete riusciti a trovare un’etichetta?

Questo dipende da molti fattori al momento possiamo dire che si sta muovendo qualcosa  e che speriamo che vada a buon fine ciò per cui stiamo lavorando.

L’artwork di “Stand Up” è semplice ma allo stesso tempo di impatto e penso che vi si possano trovare diversi significati. Quale messaggio trasmette realmente?

La copertina può essere letta in vari modi e avere sfumature diverse ma il nostro obiettivo era far riflettere le persone e portarle a domandarsi perchè un soldato? perchè di plastica? perchè una mosca? Abbiamo ricevuto  molte  versioni diverse sull’ interpretazione della copertina ed alcune hanno spiazzato anche noi,  che sappiamo il reale significato.  Il vero messaggio è che bisogna comunque sempre pensare con la propria testa e non ingoiare tutto ciò che ci propina chi ci circonda.

Avete già qualche idea su date live future?

Stiamo nella fase preliminare di programmazione del tour promozionale.

Parlando delle liriche da cosa traete ispirazione?

Come già specificato prima alcuni testi traggono spunto da realtà attuali  e situazioni sociali difficili del mondo contemporaneo; cercano di suscitare sempre nell’ascoltatore una riflessione profonda  ed eventualmente invitano a non restare indifferenti rispetto a ciò che ci circonda.  Altri brani raccontano di esperienze individuali o sensazioni momentanee, ma che in qualche maniera possono sempre essere  raccolte da chi ascolta e interpretate in modo del tutto personale.

C’è un brano in particolare che ha un significato speciale per voi?

Hurt

Tra le influenze è chiarissimo un richiamo ai Pearl Jam, quali altre band sono state seminali per il vostro sound?

Alter Bridge, Creed, Living Colour, Jeff Buckley, Rage Against the Machine, Soundgarden, Queen..insomma  inutile stare a elencare tutte le influenze che abbiamo avuto anche singolarmente altrimenti non se ne esce..

Da chi e come nacque il nome “A Mad Game”?

La “pazzia del gioco” la si ritrova nella fusione di sound differenti che siamo sempre riusciti ad amalgamare in una maniera particolare nei nostri pezzi. Inoltre le prime lettere del nome della Band corrispondono alle iniziali  di  Andrea, Massimiliano, Giuliano, fondatori della Band.

A cosa fu dovuta l’uscita dalla band di Andy ed Andrea, presenti sul primo EP, ed in che contatti siete rimasti ad oggi?

Andy come già spiegato è uscito dalla band per altri impegni musicali ed Andrea ha lasciato il gruppo per motivi personali, in coincidenza con il ritorno di Massi… Siamo sempre in ottimi rapporti e godiamo di stima reciproca.

Cosa pensate del panorama underground italiano? C’è qualche band in particolare che apprezzate e con la quale vi farebbe piacere esibirvi live?

Oggi come oggi la vera, libera  e pura  musica, esclusi i mostri sacri, è prodotta quasi esclusivamente nell’ underground che è fatto di realtà interessantissime. Sarebbe bello che gli ascoltatori di musica si ricordassero che  con le loro scelte determinano le vendite. Purtroppo nella realtà invece programmi televisivi o costruzioni pseudo-artistiche fatte a tavolino hanno il sopravvento. Una band che apprezziamo molto sono i Fratelli di Calafuria, un’altra sono gli ZU con cui abbiamo avuto la fortuna di suonare.

Che progetti avete per il futuro imminente?

Terminare la registrazione del disco e  partire col tour promozionale al più presto. Nel contempo stiamo anche lavorando alla sceneggiatura del nostro primo video ufficiale.

Lascio a voi la chiusura e vi ringrazio per la disponibilità!

Ringraziamo la redazione e il qui presente Francesco. Un invito a tutti a sostenere il portale Heavy-Metal.it  perché è fatto di quelle persone che ho citato prima: gli ostinati, sempre vivi, amanti della vera, ma soprattutto libera musica.

 

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