E’ passato parecchio tempo da quel 1997 in cui la polizia egiziana arrestò 100 fan di musica metal e ne detenne una parte per settimane, con l’accusa di appartenere ad un gruppo satanista. Oggi l’ombra della censura e del pregiudizio verso la scena metal pare essere stata rievocata. Secondo quanto pubblicato da Arham Online, un avvocato appartenente al partito dei Fratelli Musulmani e l’affiliato Partito di Libertà e Giustizia che in questo caso però rappresenta non i due partiti ma due clienti di un’organizzazione non governativa denominata We’re Watching You, ha presentato una causa contro il centro culturale El-Sawy Culture Wheel del Cairo. Il centro è stato accusato di aver ospitato il 31 agosto (locandina a fondo pagina) un concerto a cui secondo l’avocato hanno preso parte “persone con magliette raffiguranti simboli satanici”. Il Culture Wheel ha ovviamente respinto le accuse, precisando che nessun atteggiamento non conforme alle leggi locali è permesso al suo interno. La vicenda ha causato la reazione di vari artisti metal egiziani, tra cui il musicista Wael Osama che ha sottolineato:
“Ho tentato di utilizzare i media a me accessibili per spiegare la sub cultura metal agli egiziani. Mi sta simpatico quest avvocato, perchè probabilmente non conosce la sub cultura metal e quindi può trovare strano vedere giovani vestiti di nero che fanno headbanging”.