Registrato al Rockefeller Music Hall di Oslo, durante il tour di supporto di “The black halo”, “One cold winter’s night” è l’atteso nuovo live album dei Kamelot. La band aveva promesso un prodotto davvero ben confezionato ed effettivamente questo live si presenta molto bene grazie ad un artwork curato, ad una scaletta interessante e ad una resa sonora eccellente. “One cold winter’s night” raccoglie quelli che sono i brani più recenti della produzione dei Kamelot (il pezzo più datato presente sul disco è “Night of arabia”) e la band ci regala un’esibizione praticamente perfetta. I suoni escono potenti e cristallini e se non fosse per le urla degli accorsi nella “fredda notte di inverno” sembrerebbe che questo live album sia stato registrato praticamente in studio; le tastiere ripropongono in maniera fedelissima le complesse ed articolate parti sinfoniche ed orchestrali che vanno a comporre i brani più recenti dei Kamelot, mentre le chitarre non perdono mai di aggressività sciorinando una buona dose di metallo rendendo maggiormente aggressivo ogni singolo brano. Roy Khan si dimostra in forma, nonostante questa sia l’ultima data del tour e prese saldamente in mano le redini della band conduce i propri compagni fino alla fine del concerto senza un attimo di esitazione, scherzando, dialogando e facendo cantare il proprio pubblico che mai si dimostra avaro di applausi e di cori. Ed è forse l’eccessiva perfezione nei suoni e nell’esecuzione di ogni brano che fa pensare che la band abbia dato qualche piccolo ritocco in studio, ma questo non è un problema perché basta solo ascoltare le prime note di “The black halo” per immergersi completamente nel mondo dei Kamelot e lasciarsi trasportare dalla magia creata in questa serata.

La setlist proposta dai nostri è molto diversa da quella che avevamo avuto modo di ascoltare a Milano ed, infatti, troviamo “Un assassinio molto silenzioso” come intro mentre si sente un po’ la mancanza di brani come “The 4th legacy”, “Shadow of Uther” o la drammatica ballata “Don’t you cry” eliminati forse per dare spazio alla lunga suite “Elizebeth” che in versione live non stupisce più di tanto. L’ascolto dell’album prosegue in maniera veloce e i Kamelot propongono un’ottima selezione dei brani di “The black halo” sapientemente intervallati da vecchi cavalli di battaglia come “Forever”, “The edge of paradise”, “Center of the universe” e le finali “Karma” e “Farewell” che più di una volta mi procurano brividi di emozione lungo la schiena. Tra le altre cose “One cold winter’s night” vede la presenza di illustri ospiti speciali come Sascha Paeth alla chitarra su “Moonlight” o ancora la bella Simone Simons degli Epica (su “The Haunting”) e la moglie di Youngblood presente sul palco per dare vita ai personaggi femminili presenti negli ultimi albums dei nostri.

Un live sicuramente da avere per tutti gli appassionati dei Kamelot o per chi volesse avere una buona selezione dei loro brani da poter ascoltare! Sicuramente la versione DVD è molto più succulenta di questo doppio live cd, che comunque consiglio caldamente a tutti i fan degli americani.

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