Avrò ascoltato tante di quelle volte quest’album che ormai le casse del mio stereo si rifiuterebbero di emettere qualsiasi suono proveniente da questo “Elements of Persuasion” se provassi a ri-ri-riascoltarlo.

Non contento, né soddisfatto, né orgoglioso dell’ultima prova in studio della band madre di James LaBrie (parlo ovviamente di “Train of Thought” dei miei adorati Dream Theater), ho voluto mettere da parte quello spiacevole inconveniente e focalizzare al meglio l’attenzione su questo “Elements of Persuasion” senza pregiudizi.

Inizialmente non volevo e mi rifiutavo proprio di crederci: LaBrie aveva destrutturalizzato tecnicamente, alleggerito un po’ e ri-registrato in qualcosa di più immediato e (diciamoci la verità) ripetitivo “Train of Thought”!…

Bè sbagliavo grossolanamente: col ripetuto passare (anche a distanza di giorni) degli ascolti, l’ultima creatura nata dalla carriera solista di James mi stava prendendo e mi prende sempre di più; l’effetto ha lentamente svoltato nell’opposta direzione iniziale (e meno male!); le composizioni (pur non essendo il massimo dell’originalità) suonano ora tutto sommato fresche e potenti, con assoli molto tecnici e ritmiche e passaggi ispirati per lo più al metal moderno e meno al canonico progressive metal col quale LaBrie ci aveva praticamente da sempre abituato con i suoi Dream Theater.

La quinta traccia (“Lost”), è invece un bell’esempio di come l’esperienza di James abbia giovato all’album, una canzone nel suo complesso semplice, con grandiosi passaggi di piano che colgono immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore affascinandolo ed ammaliandolo ( per questo merita di essere considerata una delle migliori canzoni presenti nell’album a mio parere).

Idem come sopra anche per la splendida “Smashed”, con pianoforte e tastiere a svolgere un ruolo primario, se a questo aggiungiamo inoltre un utilizzo delicatissimo della voce di un James davvero molto versatile…bè la cosa si fa ancora più emozionante.

Per parlare dei “difetti” (se così li vogliamo proprio chiamare) presenti su questo “Elements of Persuasion”, possiamo dire che le tracce più aggressive e più prettamente “metal” sono quelle che meno mi hanno fatto felice, in quanto (per ripetermi) suonano un po’ troppo ridondanti…e se c’è una cosa che proprio non mi entusiasma nella musica è proprio questa…

Concludendo: certamente un disco valido, da ascoltare più e più volte (prima di essere giudicato prematuramente) da coloro ai quali (come me) non è andato e continua a non andare giù “Train of Thought”, mentre dovrebbe risultare decisamente apprezzabile in maniera più immediata agli ascoltatori meno “puristi” del genere…dobbiamo però anche dire che questo non è un disco dei Dream Theater, ma il nuovo capitolo della carriera solista di James LaBrie.

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