Gli Infection Code sono un perfetto esempio di “gruppo italiano che non ti aspetti”. Non avevo mai sentito nulla di loro prima che mi capitasse tra le mani questo “Sterile”, pero’ la musica contenuta nei solchi di questo cd si fa sicuramente notare per la sua originalita’ e per la sua forza… Questi ragazzi ci offrono un misto molto personale di metalcore, industrial, noise ed altro ancora producendo un album di 16 tracce (parecchie delle quali sono intermezzi, ma sempre molto personali e non semplici riempitivi) multiforme e vario, ma che si fa ascoltare come un unico blocco.
L’ascolto non e’ facile, inizialmente si viene sommersi e anche quasi infastiditi dalla furia di queste composizioni, dall’aggressione che la band cerca chiaramente, poi pero’ entrano in gioco le componenti piu’ atmosferiche ed elettroniche e si rimane invischiati nell’universo di questa band. Faccio fatica a parlare in particolare di qualche brano vero e proprio (anche se “Hallucination…” e’ un buon esempio di come la fusione tra l’assalto indiscriminato, l’elettronica e l’atmosfera si possa realizzare in maniera alquanto interessante), ma se penso agli intermezzi non posso non citare “…and illusions”, un momento quasi introverso che posto in mezzo alle “bordate core” del resto del disco risalta con grande forza. Per il resto faccio fatica a descrivere precisamente la musica contenuta in questi solchi, come suggerisce il flyer in “Sterile” si sentono echi di Meshuggah, Fear Factory, Godflesh e del Townsend piu’ violento, tuttavia la personalita’ del gruppo e’ sempre presente e non viene mai il dubbio di trovarsi di fronte a dei cloni di qualcun altro.
Insomma, il lavoro e’ decisamente positivo e la produzione di Tommy Talamanca e’ adeguata, ci sono pero’ anche dei punti negativi… Innanzitutto, come dicevo, questa musica e’ molto ostica e non e’ per tutti, inoltre appare ancora evidente quanto gli Infection Code non abbiano raggiunto un equilibrio, infatti i ragazzi sperimentano in maniera interessante ma si sente un po’ una certa “mancanza di focalizzazione”. Personalmente penso che se si lasciasse un po’ da parte la violenza e si desse piu’ risalto alle componenti atmosferiche (questi ragazzi l’elettronica la sanno maneggiare bene, e non parlo solo dei “samples disturbanti”!) il risultato sarebbe ancora piu’ interessante, ma ho la sensazione che la strada che si vuole intraprendere sia invece quella piu’ “furiosa”…

In ogni caso un 7 a “Sterile” non lo nega nessuno, e soprattutto c’e’ la sensazione che questo gruppo possa fare ancora molta strada (fa piacere che siano italiani), tuttavia non consiglierei l’acquisto ad occhi chiusi.
Conclusione: date una meritata possibilita’ di ascolto a questi ragazzi, ma non buttatevici sopra a pesce (tra l’altro, se serve, le note che accompagnano il promo fanno notare che si puo’ ordinare il cd direttamente da www.crotalo.com, il sito dell’etichetta).

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