A volte, al di la del valore propriamente intrinseco di un disco, si possono prendere in esame anche componenti più sfumate e decontestualizzate, come l’anno di pubblicazione o situazioni contingenti e mai più ripetibili.

In pochi, probabilmente, saranno a conoscenza di questo “I Will Be There”, ep di soli tre pezzi pubblicato nel lontano 1985 da una formazione praticamente all star. Tali Gogmagog, di fatti, erano formati da gente del calibro di Paul Di’Anno e Clive Burr (entrambi ex Iron Maiden), Janick Jers (ex White Spirit e poi Iron Maiden), Pete Willis (ex Def Leppard) e Neil Murray (ex Whitesnake e poi Black Sabbath). Un manipolo di musicisti dalle grosse potenzialità, probabilmente uniti assieme da passioni musicali di evidente stampo classico e, per l’occasione, impegnati nella realizzazione di un ep irriverente, giocoso e piuttosto godibile. Riff e soluzioni musicali sempre molto quadrati, ritornelli di facile presa ed una concezione dell’hard rock di stampo britannico che, al periodo, andava per la maggiore, garantendo ai propri fan soddisfazioni continue e reiterate. A partire dalla zuccherosa titletrack e per concludere con “It’s Illegal, It’s Immoral, It’s Unhealthy, But It’s Fun” (titolo che è tutto un programma), questo ep gioca le sue carte migliori sui retroscena più genuini ed incondizionati della propria proposta. Anche la stessa “Living In A Fucking Timewarp” sottolinea come e quanto la band si sia divertita in fase di songwriting, con una predilezione marcata e piuttosto evidente per tematiche goliardiche e spensierate.
Il valore di un opera di questo tipo, l’unica prodotta dalla meteora Gogmagog, è ovviamente tutto da contestualizzare alle figure artistiche presenti nel progetto e al periodo storico in cui ha fatto la propria comparsa. Niente di trascendentale dal punto di vista prettamente musicale, probabilmente solo una trovata divertente e divertita di un gruppo di musicisti bistrattati dalle proprie band madri…

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