Nonostante il gruppo giapponese dei Galneryus l\’anno prossimo compirà i dieci anni di attività, sono convinto che in pochissimi hanno mai sentito nominarli. Per lo meno quì da noi.
Il gruppo capitanato dall\’eclettico chitarrista Syu e dal frontman Yama-B giungono all\’ottavo album, se non ne ho perso qualcuno per strada, con un power marcatamente europeo, in cui gli Stratovarius del periodo d\’oro Tolkki-Kotipelto, la fanno da padrona unita però a melodie fortemente influenzate dai manga del loro paese; il tutto viene reso veloce all\’inverosimile, sulla scia di quanto fatto dai DragonForce.

Ammetto che la musica dei cinque nipponici è assolutamente banale nei ritornelli, studiatissima a tavolino di difficilissima realizzazione dal vivo, quell\’effetto cartone animato conferisce infantilità alle melodie. Ma vi dirò… chi se ne frega! Gli undici brani mi sono scivolati via nell\’ascolto, fluidi, omogeni al punto di non essermi accorto del passaggio da un pezzo all\’altro, pur essendo diversi. Il chitarrismo estremo di Syu ha fatto si che per tutta l\’ora di durata dell\’album io rimanessi incollato ad ascoltare i suoi virtuoisismi, esasperati si, ma veramente efficaci. Di contro, l\’album, come già detto, scivola via, e al termine non ci si ricorda di un solo pezzo, peccato. Sta di fatto però che durante l\’ascolto difficilmente ci si annoia, i Galneryus non lasciano tregua, dall\’inizio alla fine del CD è un susseguirsi di variazioni neoclassiche e di velocità asasperata. Aspetto quest\’ultimo che è sia positivo che negativo. Per il resto, consigliatissimo ai sostenitori del power più veloce.

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