Provengono dalla California questi quattro alfieri del Death Metal e “The Depths of Inhumanity” è il loro debutto sulla lunga distanza che arriva a due anni dal loro primo demo “Loss”, che già all’epoca conteneva alcuni brani che poi sono confluiti nel loro primo disco ufficiale. I Fatalist a dispetto della loro provenienza si ergono a nuovi paladini del Death Metal made in Sweden, quello per intenderci di Entombed, Grave, Dismember e compagnia simile. Un vero e proprio salto nel passato questi 44 minuti, dove il vecchio sound di Stoccolma rivive nelle 11 tracce che compongono “The Depths of Inhumanity”. Per chi ama questo tipo di sonorità quest’album può essere una vera manna dal cielo o dagli inferi, scegliete voi, specialmente in un periodo dove il vecchio Death Metal ormai è soppiantato da un sound più moderno e sfacciatamente commerciale. In “The Depths of Inhumanity” si può trovare tutto quello che un true deathster può cercare, il classico suono di chitarra zanzaroso e ruvido, il semplice e inconfondibile tupa tupa e una buone dose di melodie heavy e tanta aggressività. Nessuno deve aspettarsi novità o grosse dosi di originalità, ma del semplice e crudo sound made in Svezia, che se da un lato può essere un bene, per alcuni potrà essere invece tedioso e stucchevole. Quindi quest’album è consigliato agli hard fans, che vogliono rivivere un passato glorioso e ormai lontano.