Gli anni bui per il gruppo belga sono passati. Già con “Carnage in Worlds Beyond” gli Enthroned avevano dimostrato di aver accantonato le prove non entusiasmanti di “The Apocalypse Manifesto” e soprattutto “Armoured Bestial Hell”. Adesso, con Xes Haereticum il gruppo capitanato da Sabathan si conferma come una solida realtà della scena black metal, nonostante si sia ormai allontanato dalla via più atmosferica degli esordi (quella di “Prophecies of Pagan Fire” e “Towards The Skullthrone Of Satan”). Xes Haereticum è un album molto completo, che sa rapire e affascinare, che presenta nuovamente le due anime degli Enthroned: quella marziale delle marce micidiali e quella più onirica, degli arpeggi puliti, che donano un tocco intimo alle canzoni in cui si insinuano. A rendere più micidiale tutta l’opera partecipa sempre la voce di Sabathan, graffiante e ruvida, che inasprisce ogni nota che accompagna. A rendere dinamico e vario questo lavoro contribuiscono poi quelle tracce vicine al thrash che già erano apparse nell’album precedente, ma che qua sono state accentuate e messe in evidenza, creando così una base molto complessa, con cambi di tempo molto abili e trascinanti, che però non portano scompiglio in una struttura sempre controllata. Fra le hits da citare sono sicuramente la quarta “Blacker Than Black”, che trae il suo fascino da un riff portante davvero diabolico e ammaliante, la quinta “Vortex Of Confusion” con la sua apertura lenta e cristallina che poi si tramuta in una sfuriata caotica e satanica. Tanti altri pezzi potrebbero esser nominati, perché tutti sono sopra la media e tutti hanno un forte potere trascinante, grazie all’adrenalina che sanno suscitare in questo loro aspetto metamorfico, prima calmo, poi scosso da una furia iconoclasta pronta ad annientare qualsiasi cosa trovi davanti al suo passaggio.

Un gruppo che si è ritrovato, che ha saputo fondere atmosfera e carica, in una miscela esplosiva e travolgente: questi sono gli Enthroned nella veste di Xes Haereticum. Una presenza salda nelle fila del Black metal.

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