Rock N Roll Arena, Romagnano Sesia (NO) – 1° Novembre 2014

Appuntamento imperdibile per gli amanti del folk/pagan metal, quello offerto dal Rock N Roll Arena di Romagnano. Tornano in Italia gli Eluveitie, per presentare il loro nuovo album “Oringins”. Ad accompagnarli gli scatenati Arkona, dalla Russia (con furore), e gli Skálmöld dall’Islanda. Mi scuso da subito con i fans della band islandese, ma quando sono potuto entrare nel locale, dopo una lunghissima coda (benché fossi arrivato in orario), il gruppo era già alla fine. Impressione più che positiva, ma troppo poco per valutare. Non è la prima volta che succede qualcosa del genere e credo che bisognerebbe trovare una soluzione, soprattutto per chi paga il biglietto e vuole vedersi tutti i gruppi.

ARKONA
Ammetto che la mia partecipazione alla serata è dettata principalmente dalla presenza degli Arkona. E non devo essere stato il solo a pensarla così vista l’ampia schiera di “magliettati Arkona”, e visto che quando la loro esibizione è finita molti ragazzi han preferito starsene al bar.
La compagine russa, guidata dalla grintosissima Maria Arhipova, con la sua caratterista pelliccia di lupo, propone diversi brani dai dischi più recenti, con un occhio di riguardo all’ultimo “Yav”, uscito quest’anno.

Arkona 01

I suoni sono buoni, ma non del tutto perfetti, ad esempio un po’ troppo bassa la cornamusa del polistrumentista Vladimir Reshetnikov. Nonostante qualche piccola imperfezione a livello di acustica, i Nostri mettono in piedi il solito show agguerrito. L’arma in più degli Arkona, benché si esprimano in un incomprensibile russo, è il totale coinvolgimento. Se dal vivo i brani forse perdono un po’ a livello di atmosfera (la band deve far, per ovvi motivi, uso di molte basi registrate per gli strumenti folk), il pubblico viene letteralmente annichilito dall’impatto e dalla furia degli Arkona. La frontwoman Maria sputa l’anima per inneggiare l’audience, cantando, saltando, coinvolgendo totalmente lo spettatore. D’altro canto i ragazzi presenti all’Arena (davvero gremita), non si fanno certo pregare: pogo, balli, cori e l’immancabile wall of death architettata da Maria durante il veloce brano Stenka Na Stenku.
Sempre ottima la sognante Slavsia, Rus (il brano più datato), che spezza un po’ il ritmo, così come sempre amata, la pagana e battagliera Goi, Rode, Goi!. Show concluso troppo in fretta dalla vivace Yarilo che fa scatenare un’ultima volta il pubblico.
Gli Arkona salutano, soddisfatti dei numerosi consensi ricevuti e io, a questo punto, spero proprio di avere una chance di vederli da headliners!

Setlist:

  • Yav
  • Serbia
  • Zakliatie
  • Na Strazhe Novikh Let
  • Slavsia, Rus
  • Goi, Rode, Goi!
  • Chado Indigo
  • Stenka Na Stenku
  • Yarilo

ELUVEITIE
Gli Eluveitie tornano in Italia per promuovere il loro ultimo album “Origins”, questa sera presentato con molti estratti. Si parte proprio a palla con il veloce singolo King che si abbatte sull’Arena. L’ottetto svizzero appare davvero in forma ma, anche in questo caso, seppur molto buoni, i suoni non sono del tutto perfetti. Specie quando il frontman Chrigel avvicina al microfono uno dei suoni numerosi flauti. Davvero piccole sbavature che non compromettono lo show, ma comunque giusto segnalarle.
Gli Eluveitie decidono di puntare maggiormente sui brani d’impatto, proseguendo la loro esibizione quasi senza sosta. Se da un lato pogo e casino l’hanno fatta da padrone, alla lunga il tutto ne ha un po’ risentito. Ho apprezzato, infatti, la proposizione della melodica Il Richiamo Dei Monti (la canzone “multilingua” di “Origins”), cantata dalla strumentista Anna, che ha spezzato un po’ il ritmo. Benché il testo non sia un capolavoro di metrica e di contenuti, è stato comunque piacevole ascoltarlo nella sua versione italiana, con il buon Chrigel, molto coinvolto, a mimarne il testo. Devo dire che non tutti hanno apprezzato la song in questione: ho sentito anche commenti schifati del tipo “sembra la Pausini!”…

Eluveitie 01

Come detto e ovvio, i brani di “Origins” sono molto presenti, specie i più agguerriti, come Inception, alternati a momenti più tranquilli come Vianna, in cui duettano Anna e Chrigel. Non mancano nemmeno i classici come la folky Havoc e l’amatissima Helvetios posta in chiusura.
La band offre una prestazione più che buona, con una sezione ritmica davvero potente e cazzuta. Da segnalare anche l’inserimento positivo dell’ultima arrivata, la carina e brava violinista Nicole Ansperger, sempre sorridente e partecipe sul palco. Il pubblico (come detto molto numeroso) sembra aver apprezzato molto l’esibizione degli Svizzeri ma, a mio avviso, la band si è rivelata un po’ troppo compassata. Va bene la professionalità e la perizia esecutiva, ma un po’ di interazione e coinvolgimento in più non avrebbero fatto male, visto anche il genere proposto. Se non altro la band si è dimostrata disponibile anche giù dal palco e i fans hanno davvero gradito, come hanno dimostrato gli applausi e le urla a fine concerto.

Setlist:

  • King
  • Nil
  • From Darkness
  • Carry The Torch
  • Thousandfold
  • AnDro
  • Sucellos
  • Il Richiamo Dei Monti
  • Omnos
  • Gray Sublime Archon
  • The Nameless
  • Inception
  • Kingdom Come Undone
  • The Silver Sister
  • Vianna
  • A Rose for Epona
  • Quoth the Raven
  • Havoc
  • Helvetios
  • Inis Mona

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