Non vi intratterò sulla parte riguardante l’aspetto musicale dei brani contenuti nel dvd; per questo potete leggere direttamente la recensione del triplo cd in modo da non leggere (e scrivere) le mie considerazioni due volte. In questa sede cercherò piuttosto di dare il mio punto di vista più sulla parte strettamente visiva del concerto che “il teatro del sogno” ha eseguito al prestigioso Budokan, in Tokyo.
Il particolare interessante che più mi è balzato agli occhi è stato la presenza massiccia di persone che assistevano al concerto in giacca e cravatta. Seconda cosa, l’assoluta calma con cui i giapponesi seguono un concerto metal: seduti tranquilli sulle loro sedie scuotendo la testa e qualche volta in piedi agitando anche le braccia verso il palco. Ma tutto con una organizzazione e precisione quasi maniacale. Sono proprio pazzi questi giapponesi!
A dire il vero mi chiedo se questa loro calma non sia stata suggerita dai cinque “suonatori”: completamente statici!!! Anzi forse il più dinamico, escludendo ovviamente Portnoy, è stato il tastierista Rudess che si dimenava sulla sua tastiera come in preda ad una qualche crisi epilettica. Petrucci, Myung e La Brie sembravano più statue che musicisti metal e questo proprio non mi è andato giù. Non pretendo certo che si mettano a correre da una parte all’altra del palco ma un minimo di partecipazione, anche solo di interpretazione dei brani, era uqasi d’obbligo.
Le inquadrature sono quindi state piuttosto statiche e gli uniche veramente interessanti erano quelle dedicate a Rudess e in particolare a Portnoy.
Quindi consiglio particolarmente le inquadrature multiangolo, presenti nel dvd bonus, su loro due. Per il resto freddezza esecutiva e basta. E questo già mi traspariva ascoltando semplicemente il cd, ma vederlo pure non è stato proprio il massimo…
Nota di merito, che di conseguenza fa alzare l’interesse per questo “Live At Budokan”, va a tutto il materiale bonus presente nel secondo DVD. Molto interessante il documentario sul tour, in cui sono presenti varie interviste ai fan giapponesi, il viaggio nel “train of thought” i soundcheck, ecc…
Belli i pezzi dedicati a Petrucci e a Rudess e un pò noiosa l’intervista a La Brie.
Sicuramente il DVD lo consiglio maggiormente del CD proprio per la presenza di tutto questo innumerevole materiale bonus.