Fran Cosmo è un nome che gli amanti dell’AOR e del rock meno pestone dovrebbero già conoscere, essendo legato alla seconda vita del gruppo di fama mondiale che ha nome Boston, nonchè alla cometa Orion The Hunter che fece la sua unica comparsa nel 1984 raggiungendo ottimi risultati con l’hit “So You Ran”. Insieme a lui, in questo debutto, il figlio Anthony, vera mente di questo progetto, anch’egli tra i protagonisti di “Corporate America” e dei tour relativi. Viste le premesse sarebbe naturale aspettarsi un disco che non si discosti molto dalle sonorità AOR dei Boston e puntualmente veniamo smentiti.

“Alien” è infatti un disco moderno e affascinante, perfettamente bilanciato tra vecchio e nuovo, che in una semplice parola definirei “sorprendente”. Sorprendente perchè non ti aspetti mai cosa il gruppo metterà sul piatto, passando abilmente dagli umori Zeppeliniani di “Communication” ai richiami all’hard rock dei ’90 (chiamatelo grunge o come preferite) degli Alice In Chains che affiorano un po’ ovunque, da qualche riferimento lontano agli U2 (“Can’t Run Away”) a quello più evidente ai Pearl Jam (“Creep”) e così via; sorprendente per il brillante songwriting, che riesce a fondere passato e presente in una chiave estremamente personale ed attuale, con arrangiamenti sognanti e fascinosi (le splendide “Don’t Tell Me Your Lies” e “Helicopter” ma anche “When I Close My Eyes” e la strumentale “Redemption”) quanto diretti e brillanti (“No Surprise” su tutte); sorprendete soprattutto per il mix di sensazioni ed emozioni sempre nuove che la bella e versatile voce di Fran Cosmo riesce a generare, giro dopo giro, ascolto dopo ascolto.

Un debutto notevole, un dovere vostro almeno provarlo con la massima apertura mentale possibile.

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