Tornano a far parlare di loro i Borknagar e lo fanno in grande stile creando un album, “Empiricism” appunto, degno di nota. Un album compatto e molto equilibrato costituito sostanzialmente dalla ragionata e gradevole alternanza tra parti melodiche volutamente evocative e aggressive sfuriate.
L’imponenza dell’opener track “The gathering pulse” permea tutto il disco permettendoci di ascoltare un lavoro sicuramente valido e strutturalmente ben composto. Particolarità di questo gruppo è la forte padronanza degli strumenti e la capacità di non cadere in scontati quanto noiosi tecnicismi. La voce di Vintersorg risulta essere molto versatile e ben studiata. Le clean vocals si fondono perfettamente con la vena melodica delle canzoni lasciando spazio poi a screams che accentuano la pesantezza e la ferocia di alcuni passaggi. Le costruzioni musicali sono eccelse, merito soprattutto dei perfetti intrecci di chitarra (le musiche sono state composte interamente da Oysten G. Brun e poi arrangiate da tutta la band) e della varia ma potente sessione ritmica (tra cui compare Tyr, ex membro degli ormai defunti “Emperor”). Ottimo, a mio avviso, l’utilizzo degli strumenti acustici (chitarre e alcuni innesti di archi) capaci di donare un feeling molto folk anche all’interno di strutture musicali fondamentalmente aggressive e d’impatto. Le capacità dei singoli membri sono eccelse e il feeling del disco regge durante l’ascolto; tuttavia i brani, pur mantenendosi su ottimi livelli, risentono di una sottile vena di monotonia che rende il disco molto compatto ma poco vario. La somiglianza tra i vari brani rende il disco un po’ troppo monocorde e non permette all’ascoltatore di evidenziare le ottime intenzioni compositive del gruppo stesso.

Tutto sommato un ottimo disco (soprattutto per merito delle vocals davvero azzeccate e molto ben costruite) che avrebbe potuto essere addirittura migliore se solo i brani avessero avuto una migliore e piu’ incisiva caretterizzazione. Se amavate i precedenti lavori dei “Borknagar” (e io sono tra queste persone) troverete questo “Empiricism” un ottimo disco; in caso contrario potrebbe essere per voi una piacevole sorpresa.

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