Questo gruppo, il cui stile musicale è una letale miscela di thrash death metal aggressivo, brutale, melodico ed a volte anche progressivo, è attivo sin dal 2003. la prima Line Up era formata dal cantante Andrea Tilberis e dal chitarrista Giovanni Parisi, a cui si aggiunsero il chitarrista Vittorio D’Errico ed i due fratelli Carmine e Michele Pirozzi al basso ed alla batteria. Prima di registrare questo album di debutto, il gruppo ha dovuto subire un cambio di Line Up. Infatti i due fratelli Pirozzi sono stati sostituiti da Rocco Del Sordo alla batteria e Nicodemo Pazzano al basso. Dopo la registrazione del cd di debutto il gruppo ha dovuto subire la defezione di Vittorio D’Errico, Rocco Del Sordo e Nicodemo Pazzano. Questo però non ha inciso minimamente sull’attività del gruppo. Infatti i due membri storici della band hanno sostituito i defezionari con Lord Lemory al basso e Antonio Sobrio alla batteria. Questo demo è composto da quattro tracce più un intro. Devo dire che il suono è abbastanza pulito, ed anche la produzione non è niente male. Chiaramente un vero e proprio giudizio lo si potrà dare solamente quando il gruppo potrà dare alla luce il suo primo full-lenght, ma comunque devo dire che le basi di partenza sono ottimali. Nell’intro Insanity vi è la partecipazione come tastierista ospite di Count Leshrac Belmont. I quattro pezzi che compongono l’album scorrono via che è un piacere, con dei riff veramente assassini che, in sede live, potrebbero generare un vero e proprio putiferio tra il pubblico. Nei quattro pezzi che compongono l’album si può chiaramente identificare l’impronta brutal-death che il gruppo ha fin dai suoi esordi, ma è comunque presente quella componente melodica e progressiva che rende questi brani coinvolgenti e trascinanti, senza mai rischiare di cadere nello scontato e nel futile. Un buon esordio che fa ben sperare per il futuro. Due brani che mi ha particolarmente impressionato sono la titletrack, una vera mazzata sonora che comunque riesce a mantenere al suo interno una bella linea melodica, e Covered In Blood, che ha un inizio che mi ha fatto tornare alla memoria gli Slayer ed i Death, senza comunque cadere nel clichè della pura scopiazzatura. Un elemento che a mio giudizio rende questo cd di debutto un ottimo prodotto è dato dal fatto che i suoni dei vari strumenti siano nettamente distinguibili e non tendano a confondersi tra loro, cosa che è riscontrabile in modi demo o in alcuni album di debutto la cui produzione è fatta veramente con i piedi (per non dire altro). Spero solo che questo gruppo riesca a progredire fino a diventare un ulteriore elemento dell’ottima scena metal tricolore.

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