Cari amici di Heavy-Metal.it, ecco l’atteso ritorno discografico degli Aor, progetto nato nel 2000 per merito di Frédéric Slama. Con l’aiuto di musicisti del calibro di Richard Page, Tony Franklin, Michael Thompson, Steve George e Carlos Vega, pubblicò i primi due album autoprodotti “L.A. Concession“ e “Next Stop L.A.”, che lo resero famoso all’interno della scena Westcoast/Aor. Con l’uscita, nel 2002, di “L.A. Reflection”, prodotto in collaborazione con Tommy Denander e David Diggs, un album che molti, ancor oggi, considerano una pietra miliare della musica Westcoast, furono reclutati dei veri mostri sacri della musica come Steve Lukather, Mike, Jeff e Steve Porcaro, David Paich (componenti del gruppo Toto), Tommy Denander, Göran Edman, Michael Landau, Vinnie Colaiuta, Michael Ruff, Bruce Gaitsch, Rick Riso.
Il 2003 vide la pubblicazione di “Dreaming Of L.A.”, un altro gioiello musicale che si avvaleva della partecipazione di due leggende della musica Westcoast: David Roberts e Dane Donohue.
Questo nuovo album, che vede la partecipazione di ospiti del calibro di Steve Lukather, Philip Bardowell, Rick Riso, J.Lynn Johnston, Dane Donohue, Peter Friestedt, David Diggs e Michael Landau, sviluppa un approccio musicale differente rispetto ai precedenti, orientandosi più verso l’Hard Rock: sin dalle prime note di brani come “How Could I Ever Forgive Her”, “Don’t Ever Say Goodbye”, “One More Chance”, “Like An Open Book”, “The House Of Love”, “Tears In The Rain”, “I Won’t Give Up On You”, “The Spark Of My Soul”, “Last Chance At Love”, “L.A. Winds”, “Give A Little Love”, con i loro ritmi cadenzati e quasi ballabili, i chorus accattivanti e gli assoli elettrizzanti, senza dimenticare gli splendidi inserti di tastiera creati dal maestro Slama, l’ascoltatore potrà ritrovare una miscela musicale che ricorda molto le sonorità melodiche ma al tempo stesso potenti e trascinanti che hanno reso famosi gruppi come Toto, Survivor, Radioactive e Foreigner. Ma il vero regalo ai suoi fans, il maestro Slama lo fa con “Lost In Your Eyes”, una struggente ballata strumentale in cui la tecnica e la maestria dei vari musicisti trova la sua massima espressione. Quest’album è un vero gioiello, affermare che è un piccolo capolavoro è limitativo. Con questa sua nuova opera, Frédéric Slama può essere, senza il minimo dubbio, considerato il “Re Mida” del rock, poiché ogni cosa che produce diventa qualcosa di veramente prezioso. Consiglio vivamente a tutti di ascoltare qust’album. Non rimarrete delusi. Questi sono i prodotti che si possono tranquillamente acquistare “a scatola chiusa” senza rischiare di ritrovarsi una “sola”. Gli amanti dell’AOR non possono non averlo nella loro collezione. Cari amici questa è musica di alta classe che non ha età, non passerà mai di moda e vivrà per sempre.

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