Anorexia Nervosa - Redemption Process

Nuovo lavoro per i francesi Anorexia Nervosa, che dopo 9 anni non sembrano voler rinunciare alle loro origini sinfoniche. Passati di recente all’etichetta francese Listenable Records, che sembra credere moltissimo in loro considerando la promozione che ne sta facendo, gli Anorexia Nervosa non sembrano ancora aver raggiunto quella peculiarità di suono che permetta di parlare di loro in termini entusiastici.
Il difetto maggiore del gruppo si dimostra essere la mancanza di personalità delle canzoni, tutte facilmente digeribili, ma poco coinvolgenti e talvolta di esiguo spessore. Eccezion fatta per la prima “The Shining”, con un inizio che fa davvero sperare in uno sviluppo potente e grandioso di tutta la musica dell’album, e la terza “Sister September”, la miglior canzone oltre ad esser la più apocalittica, i brani risultano piuttosto piatti, hanno il sapore di qualcosa di già sentito, fino a toccare limiti di stucchevolezza in certi andamenti.
I cori, nonostante sembrino di alta qualità, insieme alle tastiere –sempre presenti- sono posizionati qua e là in maniera troppo casuale, sembrano esser stati introdotti più per rispondere al gusto “gothicheggiante” che i transalpini vorrebbero suscitare, che dalla ricerca di una qualche atmosfera particolare. Il cantato, come consuetudine di diversi gruppi francesi, alterna l’ inglese alla lingua madre del gruppo, senza però impreziosire realmente parti dei brani, visto il poco impatto che ha. Probabilmente se le orchestrazioni fossero state limitate, come nelle prime canzoni che risultano più semplici, ma anche più trascinanti e costruite con maggior maturità, Redemption Process avrebbe avuto esiti diversi.

Nel complesso quindi un lavoro poco convincente, che lascia poco all’ascolto e fa sperare ancor meno per la scena sinfonica generale, che ultimamente sembra congestionata da una schiera di gruppi davvero ripetitivi. Con Redemption Process quindi gli Anorexia Nervosa crescono leggermente rispetto ai lavori precedenti (soprattutto in termini di produzione), ma non hanno ancora raggiunto una compattezza stilistica o una chiarezza tale che permetta di considerarli come una delle valide realtà della Terra dei Franchi.