Conosciuti purtroppo solo qualche giorno fa (con gioia) devo ammettere che i God Lives Underwater promettono davvero tanto con il loro nuovo “Up off The Floor”. Ritornelli catchy, buone dosi di elettronica mista a rock e, soprattutto, la capacità di prenderti sin dal primo ascolto. Ok ricordano un pò Manson, ma non facciamone una colpa! Nine Inch Nails? Anche… Prodigy? Qua e la ricordano anche loro, soprattutto nella costruzione di certe ritmiche (vedi “1% (The Long Way Down)” ….. insomma, attingendo un pò qua e un pò la i God Lives Underwater sono riusciti a confezionare un buon prodotto.
Innanzi tutto perchè, paragonati ad altre realtà del mainstream (si,sembrano proprio destinati a quel mercato che di solito odiamo), risultano essere di gran lunga superiori a molti gruppetti che ci assillano alla radio o alla tv e poi… beh, lasciando da parte qualsiasi tipo di pregiudizio (che, ci tengo a sottolineare, non ho mai avuto) questo disco ha le potenzialità per piacere davvero a molta, moltissima gente.
Trattasi di industrial rock, suonato con classe e cantato con voce calda-sensuale che tanto piace oggi. L’uso dell’elettronica è massiccio, così come massiccia è la varietà del sound riproposto; il disco, pur risultando omogeneo non stanca MAI. A dirla breve, in ogni brano veniamo travolti da una miriade di suoni diversi, uniti in maniera pregevole, tanto da formare canzoni brevi ed orecchiabili che subito si stamperanno nella nostra mente.
Potenziali hit? “Tricked”, “Whatever You’ve Got”, “1% (The Long Way Down)”, “History” e, da non dimenticare, l’iniziale “White Noise” , giusto per citarne qualcuno…..

La schifezza del disco? Semplicemente non c’è. Allora due sono le cose, o questi tizi hanno davvero classe o hanno costruito tutto a tavolino, con l’intento di fare un pò di soldi. In entrambi i casi trattasi di buona musica e questo è ciò che conta…… o sbaglio?

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