Raccogliere i clichè più abusati nella storia del metal e, anche a scapito dell’omogeneità dei propri lavori, sputarli fuori disordinatamente in chiave moderna. Un’abitudine, questa, che, sin dal primo passo, ha scandito la giovane carriera dei 3 Inches Of Blood i quali, giunti al proprio terzo album, la enfatizzano in maniera spasmodica ed impetuosa.
Attitudine invariata, dunque, a dispetto delle attese e di una line-up totalmente rivoluzionata, se si escludono i due caratteristici e coesi singer. E’ così che, nelle tredici composizioni proposte, tutto rimane al proprio posto restituendo un prodotto che, senza la pretese di volere apparire epocale, si mantiene fresco e godibile. Influenze? I soliti Slayer, Mercyful Fate ed Iron Maiden richiamati non con il tipico fare nostalgico-derivativo con coraggio ed ottime doti interpretative. I pezzi sono sempre veloci e tirati, giocati su strutture mai statiche e cavalcate thrash-oriented che, agilmente, s’incalzano una con l’altra durante tutto il disco. I dualismi tra le due ugole, una secca e sporca, l’altra sottile ed acutissima, appaiono sempre più oleate e, aggiungendo un gradevolissimo tocco di follia, si alternano con sapienza e furbizia alla guida dei pezzi. I ragazzi sono musicisti nevrotici e veementi, ma non per questo poco cerebrali nel loro dare sempre un perchè alla proposta. Così, con lo scorrere della tracklist, diviene sempre più un piacere ascoltare twin guitars caratteristiche della NWOBHM, variazione vocali e strumentali vicine a certo King Diamond e migliaia di elementi splendidamente riletti o farciti da una produzione pompata come da scuola Roadrunner (siamo su standard metalcore). La band a stelle e strisce dimostra ancora una volta di conoscere il proprio obiettivo e di saperlo perseguire con padronanza, convinzione e personalità. Riuscire a forgiare un buon disco unendo, con collante ultra-moderno, elementi primitivi non è da tutti e, oltre che vincere la diffidenza generale, c’è da fare i conti anche e soprattutto con il buon gusto. I 3 Inches Of Blood sembrano trovarsi a meraviglia; onore per loro e sussulti per chi, certamente preparato a qualcosa di particolare, vi si accosterà.