Quarto album per i tedeschi Warhammer e quarta bordata assassina di grezzo, sanguinolento e minimale thrash… quel thrash da cui sono partiti i gruppi norvegesi (mayhem prima di tutti) per dare “vita” al black metal.
All’epoca (metà anni ottanta) erano stati gruppi come Sodom, Destruction, Kreator e soprattutto Hellhammer e la seguente incarnazione Celtic Frost a tenere alto il nome del thrash più bastardo e violento tanto debitore a Motorhead e Venom.
I Warhammer, nati effettivamente nel 1996, non cambiano di una virgola la proposta delle band sopraccitate (e neanche la loro) ed in particolare la fascinazione per la band di Tom G. Warrior risulta totale.

Di conseguenza dovreste sapere bene cosa trovare in questo disco che è intolleranza pura verso ogni forma di sperimentazione e verso ogni apertura melodica. Un disco di frangia, un disco estremo per chi vive di minimalismo sonoro. Un suono grezzo che si basa sull’ossessivo e marcissimo riffing di chitarra, tempi medi-veloci sostenuti da un drumming potente, compatto e senza troppe finezze, anche la voce grave e possente non cambia di una virgola la propria impostazione per l’intero disco.
14 tracce suonate a dovere senza pretese di originalità, ma che si lasciano sentire che è un piacere!!!

Comprate questo disco solo se sapete alla perfezione ciò che vi aspetta, altrimenti rischierete che la noia sopraggiunga dopo poche canzoni… Per tutti gli amanti del minimalystic pure evil thrash metal… buon divertimento!!!

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