Dalla Polonia arrivano i Pathfinder, gruppo power sulla scia di Dragonforce e dei nostrani Rhapsody Of Fire, quindi incentrato tutto sulla velocità ed orchestrazioni in sapore di colonna sonora/musica classica, tanto da citare in due canzoni differenti Ludwig Van Beethoven e la sigla di X-Files. “Beyond The Space, Beyond The Time” è il primo disco sulla lunga distanza e questi sei ragazzi ci tengono a fare le cose al meglio, e si permettono il lusso di chiamare anche qualche ospite internazionale a prendere parte al progetto (Roberto Tiranti dei Labyrinth, Bob Katsionis dei Firewind e Matias Kupiainen degli Stratovarius) in modo da dare un respiro più ampio al loro lavoro e, perché no, attirare qualche ascoltatore in più.
Però è bene dirlo sin da subito: questo è un disco veramente stupendo, non ci sono altri modi per descriverlo. Tutto è al suo posto, dalle magniloquenti orchestrazioni fino alla potenza delle chitarre ed alla cantante Agata Lejba-Migdalska, soprano che duetta con il singer Szymon in diversi brani. Se è vero che il power metal non sta ultimamente dicendo granché di nuovo, bisogna dire che ci sono ancora delle band che sanno come costruire album ben fatti, cosa non da poco. Entrando nel merito dei brani, va segnalata la titletrack, suite di 10 minuti dai risvolti orchestrali estremamente interessanti, ma questa è in realtà una costante del disco nella sua interezza. Certo, non è semplice digerire oltre 70 minuti di musica e le canzoni vere e proprie sono tutte sopra i 5 minuti, ma vi garantisco che, se chiuderete gli occhi, vi sembrerà di essere seduti in una sala a vedere l\’ultimo colossal hollywoodiano, tanto è calcato l\’aspetto cinematografico dei Pathfinder.
Infine un plauso va al cantante Szymon per una prestazione da far invidia a tantissimi suoi colleghi, ed al compositore di quasi tutto il materiale qui contenuto, cioè il bassista Arkadius Ruth, per aver confezionato un album a dir poco splendido. Essendo solo alla prima uscita mi chiedo se la band sarà in grado di rispettare gli altissimi standard di questo disco anche nei suoi successori, ma quello ce lo potrà dire solo il tempo. Intanto “Beyond The Space, Beyond The Time” continua a girare nello stereo e credo che il piacere nell\’ascoltarlo non si esaurirà a breve.

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