Era il 1999 quando sentii parlare per la prima volta degli Evergrey: “Solitude, Dominance, Tragedy” si rivelò allora come una boccata d’aria fresca all’interno del panorama metal europeo e fin da subito rimasi piacevolmente colpito dalla musica proposta dal combo svedese, così oscura e tenebrosa ma piena d’energia e di linee melodiche davvero affascinanti e d’impatto. È quindi con gran piacere che mi appresto ad ascoltare questo nuovo “Monday morning apocalypse” album che non si scosta di una sola virgola dal classico sound degli Evergrey che per tutti questi anni mi ha accompagnato con le varie uscite discografiche della band.

Il disco scorre via in maniera piuttosto buona, con l’alternarsi di brani interessanti (la splendida “Unspeakable”, la successiva “Lost” e la grintosa “At loss with words”), e di pezzi che difficilmente riusciranno a colpire l’attenzione dell’ascoltatore. Sono proprio queste composizioni, possiamo ad esempio citare la lenta “In rememberance” oppure “Still in the water”, che fanno abbassare il tono dell’album che in alcuni frangenti raggiunge picchi d’intensità emotiva davvero molto alti grazie ad un Tom Englund davvero ispirato dietro al microfono e ad una band in perfetta forma che lo segue con eccezionali istanti melodici e riff energici ed ispirati. A ogni modo gli Evergrey svolgono ancora una volta il loro compito in maniera buona e soprattutto professionale: non una sola sbavatura e una produzione perfetta e potente che regala ai fans degli svedesi un prodotto notevolmente appetibile. Da segnalare sono sicuramente brani come l’opener “Monday morning apocalypse” che apre in maniera grintosa questo nuovo album e le conclusive “I should” e “Closure”: la prima è un cadenzato pezzo che alterna una melodica e intimista parte iniziale ad una seconda parte più sparata e metallica in cui si erge a prima donna la figura di Henrik Danhage alle chitarre mentre la seconda canzone è una delicata ballad per piano e voce davvero molto triste che chiude in maniera superlativa un disco che fino ad ora ha fatto della potenza il suo vero punto di forza.

In definitiva questo nuovo “Monday morning apocalypse” non brilla certamente di originalità, tuttavia se da sempre seguite gli Evergrey e la band di Tom Englund non vi ha mai deluso state pur tranquilli che questo nuovo album sicuramente susciterà il vostro interesse per non essendo in ogni caso un disco da top ten. Gli Evergrey svolgono ancora una volta il loro compitino come dei bravi scolaretti, forse dovrebbero cercare di osare un po’ di più, sicuramente le cose andrebbero molto meglio.

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