Su quanto sia necessaria la pubblicazione dei cosiddetti “best-of” si potrebbe discutere fino allo sfinimento. Le critiche che sono state fatte a gruppi come Iron Maiden o Manowar, per citare le due più toccate da questo fenomeno, a causa delle loro pubblicazioni extra studio (dvd, best of, live e chi più ne ha più ne metta), sono e continueranno ad essere fin troppe. Chi non ne è mai saturo e ne sente sempre il bisogno, chi odia tutte queste operazioni e pensa siano fatte solo per spillare soldi agli ignari compratori, chi invece, giustamente, mantiene un atteggiamento neutro e si limita a valutarne l’effettiva bontà.
I Black Label Society non si possono di certo inserire fra coloro che sfruttano il loro nome per andare a saturare il mercato con prodotti di scarsa qualità e di dubbia onestà, visto che il loro mastermind Zakk Wylde è sempre stato sinonimo di integrità artistica e morale, oltre che di creatività superba. Proprio questi sono i motivi che mi portano a pensare che il best of che ho fra le mani, intitolato “Skullage”, non sia stata opera di mr Zakk in persona, ma sia semplicemente un’operazione commerciale ideata dall’etichetta discografica per guadagnarci sopra qualcosa. Poi però vado a leggere il nome dell’etichetta stessa e scopro che non è la Roadrunner, ovvero colei che ha pubblicato l’ultimo e bellssimo “Shot To Hell”, ma la Armoury Records, che sinceramente non ho mai sentito nominare. Che i Black Label abbiano firmato un nuovo contratto? Non me ne è giunta notizia, certo è che di case discografiche i nostri ne hanno cambiate molte negli ultimi anni. Prendiamo quindi così come viene questo disco, sia che sia stata la band a volerne la pubblicazione, sia che non sia stato così.
Il motivo per il quale mi sono permesso di scrivere un’introduzione come la precedente, è il semplice fatto che siamo già alla seconda compilation nel giro di qualche anno, ed è facile pensare subito che non fosse necessaria questa nuova raccolta. La differenza sostanziale c’è, visto che qui si copre tutto il periodo di attività dell’ensemble americano, tenendo conto del fatto che dall’uscita del precedente “Kings Of Damnation” sono stati pubblicati altri due capitoli in studio. Il problema è che qui non ci sono molti pezzi, solo dodici più tre inediti, che lasciano un po’ l’amaro in bocca a chi sperava, giustamente, in un qualcosa di più. L’album più saccheggiato, come prevedibile, è l’immenso “Mafia”, con ben tre brani, “Suicide Messiah”, la struggente “In This River” e “Fire It Up”. Due da “Stronger than Death”, “All For You” e “13 Years Of Grief”, e due anche da “The Blessed Hellride”, ovvero le immancabili “Doomsday Jesus” e “Stillborn”, famosa per avere Ozzy Osbourne in veste di guest star. Dispiace che due grandissimi album come “1919 Eternal” e “Shot To Hell” siano rappresentati da una sola canzone, rispettivamente “Bleed For Me” e “New Religion”, ma si sa, lo spazio è tiranno, specialmente per una band che non ha davvero mai deluso in fatto di qualità. Stupisce inoltre la scelta di inserire delle tracks un po’ meno conosciute rispetto ad altre più famose, è il caso, ad esempio, della clamorosa esclusione di “Demise Of Sanity”. La tracklist è completata da tre tracce, una da “Pride And Glory” (“Machine Gun Man”), una da “Book Of Shadows” (“Dead As Yesterday”) e una da “Hangover Music” (“Won’t Find It Here”).
A parte tutto questo, un plauso speciale bisogna farlo alle tre bonus, rappresentate da tre versioni acustiche di “The Blessed Hellride”, “Spoke In The Wheel” e “Stillborn”, quest’ultima davvero una spanna sopra le altre, già splendide, in quanto ad emotività e coinvolgimento, davvero da pelle d’oca, credetemi.
Concludo dicendo che questo “Skullage” potrebbe essere un primo passetto per i neofiti nel mondo di una band che ritengo davvero fondamentale per quanto riguarda il rock metallico a tinte southern, merito soprattutto di un artista che ha personalità e carisma da vendere, e che dovrebbe essere preso come esempio da molti chirtarristi alle prime armi.
Consiglio comunque di partire da Mafia o 1919 Eternal per cominiciare a conoscerli, vi garantisco che non ne rimarrete delusi. Giudizio nella media dunque, ma aspettiamo inoltre anche l’uscita in dvd di questa raccolta, così da avere un altro e più ampio riscontro.

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