Una baia illuminata dalla luce della luna. Blu intenso che ricorda le notti d’estate. Ammetto di non essere rimasto indifferente a questo “Alone” fin dalla copertina. Sarà il suo fascino mediterraneo che richiama la mia terra d’origine, o l’azzurro di certe notti passate con una ragazza davanti a quel mare placido e scuro…ricordi personali a parte, ci sono parecchi motivi di interesse dietro questo lavoro dei Waywarson. La band nasce a Milano nel 1991 e pubblica il primo album nel 1997, dopo la consueta gavetta dal vivo e la partecipazione ad una compilation della mitica Dracma Records, etichetta che in molti ricorderanno fra le più attive del circuito underground. Vicissitudini extramusicali interrompono il discorso intrapreso dalla band, che si ripresenta attorno al 2003 con questo prodotto, oggi riedito grazie al lavoro in fase di masterizzazione del produttore Bruno Guerrini. I Waywarson definiscono la propria musica New Age Of Rock, ovvero solido AOR melodico con divagazioni new age e pomp rock. Il disco, interamente composto e prodotto dal leader Paris Scaglione, è una sorta di concept album ispirato al tema del viaggio e a riflessioni universali. La classica melodia dell’iniziale One Nation spiana la strada a tracce ora più evocative (come We Belong To The Sea), ora sperimentali (Digital Dream Land), ora più tipicamente AOR (Heaven Is Not Forever). E’ un disco vario, piacevole e particolare, un rock melodico ben bilanciato che lascerà soddisfatti gli estimatori del genere, grazie anche all’apporto di liriche profonde e ispirate. La qualità dei pezzi è abbastanza omogenea e fra i titoli ricordiamo No More Broken Hearts per la sua bella linea di tastiere, la già citata We Belong To The Sea, nonchè l’avvincente epicità di Border of Mexico. Purtroppo manca ancora qualcosa per gridare al miracolo: le parti vocali sono egregie ma tutt’altro che trascendentali e la produzione, quì riveduta e corretta rispetto all’originale,resta parecchio al di sotto degli standard del genere. E’ una storia strana quella dei Waywarson, progetto quasi ventennale che avrebbe di sicuro meritato maggiore fortuna e continuità, anche a livello di line-up; pare sia in preparazione un nuovo lavoro in studio, segno di una evidente vitalità artistica ritrovata. Chissà che non sia la volta buona.

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