Alla loro seconda prova discografica, gli Urban Tale non cambiano di molto la loro proposta, puntando più sulla qualità dei brani
che sull’originalità o sulla ricerca di nuove soluzioni.
I cinque finlandesi ci propongono un Hard Rock molto melodico, in cui comunque le chitarre si dividono la scena
con un prepotente uso di tastiere ed inserti elettronici, tanto che forse, per molti episodi del disco,
si può parlare di semplice pop-rock piuttosto che di hard rock. In tal senso sono illuminanti le due love-ballad “Still Strong” e “Don’t You Know”: introdotte
entrambe da piano e voce, la prima è caratterizzata dalla presenza della solita orchestra di viole, violini e violoncelli, mentre la
seconda presenta un uso piuttosto eccessivo del programming; entrambe, comunque, non sfigurerebbero su un disco pop di alta classifica e forse
l’intento, nel momento in cui sono state scritte, era proprio quello.
In altri casi (“Monsters”, “Morning Smoke”) invece, l’uso dell’elettronica risulta essere piuttosto originale ed intelligente
e fa intravedere possibili evoluzioni di un genere un po’ chiuso su stilemi ormai stantii.
Sicuramente, per quanto mi riguarda, gli episodi più convincenti restano quelli un po’ più tirati, in cui le chitarre ritornano padrone della scena,
come ad esempio l’ottima opener “Starship Of Giants”, che ha la statura del classico, e la più aggressiva “Son Of A Gun”: curioso come entrambe queste songs
abbiano come argomenti principali quelli di una guerra non voluta in quanto disastrosa (la prima), e dell’uso della forza per il mantenimento della pace (la seconda),
che oggi più che mai sono una dimostrazione dei “Signs Of Times”.
In ultima analisi questo “Signs Of Times” si presenta come un disco costruito su alcune buone canzoni, e su altre meno convincenti e forse troppo rivolte
a catturare l’interesse di un pubblico più ampio.
Sicuramente consigliato agli amanti del genere, che possono acquistarlo ad occhi chiusi, non mi sento di consigliarlo agli appassionati di
sonorità più pesanti, che farebbero bene a risparmiare i loro soldi per uscite a loro più congeniali, che in questo periodo sono davvero molte.

Daniele Barretta

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