Circa venti giorni prima del 27 Luglio 2012, tornai a casa dopo una giornata di lavoro e mi trovai sulla scrivania il nuovo lavoro firmato Testament , direttamente arrivato dall’agenzia stampa in esclusiva. Ero eccitata e visibilmente emozionata, nell’avere tra le mani questo disco tanto atteso quanto sudato prima che fosse messo ufficialmente in commercio.  L’ultima opera del combo californiano per eccellenza thrash, era sul mio tavolo, che mi guardava e mi parlava sottovoce : “Aprimi, aprimi e mettimi nel lettore cd e ascoltami immediatamente….” . Ero stanchissima, in piedi dalle sei e trenta di mattina, ma l’eccitazione era alle stelle, perciò detto questo presi immediatamente il cd, lo aprii e lo inserii direttamente nel mio impianto stereo.  Ci misi qualche minuto per rendermi conto che stavo ascoltando un disco che avrebbe fatto parlare di se per diversi aspetti.

The DarK Roots Of Earth” è un album uscito il 27 luglio 2012, prodotto dall’ormai pluripremiaa Nuclear Blast e contenente nove tracce. La prima cosa che sale all’occhio è che questo album, vede il ritorno di Gene Hoglan alle pelli (già comparso per “Demonic” del 1997) che sostituisce un convalescente Phil Bostaph che a sua volta lasciò la band definitivamente nel 2011.  L’artwork è stavo lavorato in maniera pregiata da Eliran Kantor, controverso artista che ha già disegnato per band come i Sodom e gli Xerath.  Le fasi delle registrazioni sono state curate dal produttore Andy Sneap, fondatore dei Sabbat nota band del thrash inglese e pluripremiato al Grammy per il lavoro con i Megadeth.
L’ultima fatica Testament, si presenta con il tentativo di rivalutazione dei primi lavori passati del suddetto gruppo. Non cambia il modo di cantare di Chuck Billy che resta fermo anzi addirittura varia dando una leggera nota melodica nel ritornello di  un paio di pezzi. Non sono tuttavia da disdegnare brani come “Rise Up”  e “Native Blood” dove Billy e soci ci fanno assaporare il vecchio thrash massiccio  che siamo abituati a sentire.  “Dark Roots Of Earth” terza traccia che da il nome al cd, ci riporta indietro nel passato ai tempi di The ritual e nel periodo death /groove di Demonic rendendola comunque piacevole soprattutto nelle fasi dei riff. “True American Hate” quarta traccia, si dimostra subito prorompente e in grado di diventare uno dei migliori brani composti dai Testament  negli ultimi anni, grazie all’accoppiata di assoli che rendono il brano pregiato e ricordano “Legions Of The Dead” nell’album “The Gathering” o anche “Jun-Jun” di “Demonic”. Per la quinta traccia “A day in death”, entra in gioco anche Chris Adler direttamente dai Lamb Of God, che la  interpreta alla batteria per una versione scaricabile su ITunes.  La ballad immancabile ormai in ogni album dei Testament, è la sesta traccia “Cold Embrance”  il brano più lungo dell’intero album. Una piacevole accarezzata di chitarra acustica con quella elettrica ben amalgamate tra loro, quasi a voler ripercorrere lo stile della bellissima “Return to serenity”  dell’album capolavoro “The Ritual” del 1992.  “Man kill mankind” è il settimo brano, che segue la risma accattivante delle prime due canzoni  del disco. Con “Throne of thorns” si capovolge totalmente l’intero disco, con una sciorinata di assoli regalati da un ispiratissimo Alex Skolnick fino a chiudersi il tutto con l’ultimo brano “Last stand for independence”. 

“Dark roots of earth” risulta essere in conclusione un lavoro discreto, sufficiente ma non oltre. Si tratta di una band che nonostante questi ultimi anni di grande cambiamento musicale, soprattutto verso questo genere, ha sempre cercato di non strafare, di non vendersi troppo per la gloria e rimanendo sempre con i piedi ben piantati per terra e su questo non ci piove. Ma ci sono troppi lati oscuri e passaggi vuoti in questo ultimo disco, come la versione contenente anche alcune cover di Scorpions, Queen e Iron Maiden che, a mio avviso, non hanno alcun senso. Nel complesso è un disco valido, apprezzabile e che comunque gode di una perfetta registrazione grazie al lavoro di Sneap.

 

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=sKSZZ8KjaDk

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