Sorprendentemente provenienti dal settore cristiano del metal, gli australiani Synnove sono la nuova creatura dell’ex Virgin Black Brad Bessel.
‘The Whore And The Bride’ ne segna il debutto sul mercato discografico dopo il rilascio di un ep e il successivo interessamento della label connazionale Soundmass. Un disco di black sinfonico e partiture doom che fa il verso ai Dimmu Borgir senza tuttavia raccoglierne in pieno l’eredità, soprattutto sul versante delle orchestrazioni. I Synnove, da questo punto di vista, non si segnalano di certo per una spiccata personalità artistica, sebbene le influenze gothic sui cori e una voce in clean molto particolare aggiungano punti alla causa degli australiani. ‘The Whore And The Bride’ è comunque un lavoro piuttosto prevedibile, in cui i tempi non sono quasi mai estremi e i rallentamenti in chiave doom ricordano addirittura i My Dying Bride più sinfonici. La title track, da questo punto di vista, è esemplare mentre altri episodi come l’iniziale ‘Funeral For Innocence’ o ‘The Last Lament’ puntano troppo sul black sinfonico vanificando quanto di buono costruito su altri versanti stilistici.

In linea di massima, dunque, il nuovo progetto di Brad Bessel non è certo esente da critiche. Da lui (e dal suo passato) era lecito attenersi un lavoro sicuramente più personale di questo ‘The Whore And The Bride’…

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