Questa intervista è stata posta all’artista ben 8 mesi fa. Purtroppo per questioni tecniche (computer fuori uso) Kanwulf, mente Nargaroth, ha potuto rispondere solo adesso.. di conseguenza le domande si riferiscono in particolar modo al lavoro precedente l’ultimo “Prosatanica Shooting Angels”. Nonostante il lasso di tempo intercorso dalla creazione di “Geliebte Des Regens”, l’artista ha risposto con molta disponibilità e gentilezza anche a domande scottanti, dimostrandosi interessante anche a parole oltre che musicalmente.

Parlando di Nargaroth non è un azzardo pensare a lui come a uno dei personaggi più misteriosi della scena del black metal tedesco. La sua musica così intima e violenta allo stesso tempo lo ha portato negli ultimi anni a diventare una sorta di culto per i più attenti seguaci della nera fiamma e a farsi conoscere come artista che ha sempre saputo variare stile all’interno di una propria e salda concezione del black metal. Ma cerchiamo di capire da lui stesso qualcosa in più del suo passato, cosa sia stato per lui il black metal, quali siano stati gli anni migliori per questo genere estremo, cosa dovremmo aspettarci da questo influente artista.

Iniziamo con il tuo penultimo lavoro. Puoi descrivermi Geliebte Des Regens? Suona molto solitario, lontano da tutto e da tutti. Quali sono i sentimenti che gli stanno dietro?
Quando registrai gli strumenti a giugno 2001 la musica rifletteva perfettamente il mio stato d’animo di quel tempo. Purtroppo ho dovuto aspettare 2 anni prima di poter dare a quelle canzoni una loro voce. I miei sentimenti erano cambiati rispetto al 2001. Ho dovuto connettere il passato (la musica 2001) con il presente (i testi e la voce 2003).
Per questo il mio legame con questo lavoro è diverso rispetto a qualsiasi altro mio album. Ma proprio per questo, nonostante qualche sbaglio in fase mixaggio, considero questo album un saldo monumento di emozioni. Sicuramente le melodie si ripetono molto nelle canzoni. Per questo l’album potrebbe suonare noioso (tutt’altro! ndA) per un ragazzo che vuole semplicemente ascoltare della musica. Ma io non ho creato l’album per questo! L’ho fatto per le ore di riflessione, per i momenti in cui si desidera ardentemente avere visioni.. Ho provato l’ esperienza, ascoltando della musica, di trovarmi piacevolmente nello stato emotivo in cui inizi a cercare soluzioni o visioni, uno stato in cui iniziavo a penetrare nelle sfere sempre più profonde della mente o arrivavo vicino a una soluzione, e a quel punto la musica cambiava melodia e disturbava quel momento, o peggio ancora, lo interrompeva. Quello di cui avevo bisogno era una melodia che mi aiutasse ad arrivare a soluzioni per la mia mente e per far questo la melodia non doveva cambiare durante il mio viaggio mentale o mentre stavo cercando la risposta. Questa monotonia che mi faceva piombare in una sorta di trance doveva continuare tanto quanto io lo richiedessi. È per questo che ripeto così spesso certe melodie in questo album.
Questo album, come molti miei, non può essere preso come un rumore di sottofondo da poter ascoltare mentre stai pulendo la casa o che puoi mettere a una festa. Se lo facessi, probabilmente distruggeresti lo spirito della festa. I miei sentimenti sono descritti nei miei testi, e sono pensieri di un uomo che cambia e cresce.

Le canzoni di questo album sono molto lunghe e hanno riff che si ripetono all’infinito. L’atmosfera oscura che evocano mi ha ricordato “Filosofem” di Burzum, sei d’accordo?
Non ho mai pensato a questo confronto, ma se ti ricorda questo mi sta bene.

I testi di Geliebte seguono un concept oppure ogni canzone riguarda diversi argomenti?
Il concetto attorno al quale ruotano è l’essere umano con tutte le sue emozioni, dai fallimenti sentimentali ai processi che si riflettono su noi stessi durante lo sviluppo da ragazzi a uomini.

Passando a un album del tuo passato, “Black Metal Ist Krieg”, molte persone dicono sia il tuo miglior album (non la sottoscritta).. sei d’accordo con loro e quale pensi sia l’aspetto migliore di quell’album?
Non sono d’accordo. È album molto valido ai miei occhi, ma preferisco Geliebte Des Regens (anche io ndA) e il mio nuovo album Prosatanica Shooting Angels. L’album a cui si riferiscono tutti causò sicuramente un profondo impatto nella scena black, guardando alle reazioni che ebbe. Mi sono sentito in dovere verso la mia arte preferita e le sue regole. Cercai anche di chiarire le idee a molti teenagers ignoranti sul mio punto di vista con quell’album.
È per questo che non scrissi i testi nel libretto, ma esposi le mie intenzioni su quelle canzoni e il loro significato. Sfortunatamente nonostante io abbia cercato di spiegarlo, molti non hanno capito o hanno dimostrato di non avere saggezza. È successa una cosa triste proprio qualche settimana fa nel mio concerto a Innsbruck (Austria). Dopo il concerto, alcune persone volevano parlare con me. Una di queste mi ha chiesto, riferendosi alla canzone “Erik, may you rape the angels” da Black Metal Ist Krieg, “chi è Erik?”. Ho quasi perso la mia buona fede quando ho sentito una domanda così stupida. Gli ho dato la sua risposta e gli ho detto “fatti gli affari tuoi la prossima volta”.

Dopo Black Metal Ist Krieg fu la volta di Rasluka Part II.. è vero che l’album è dedicato a qualcuno?
La serie Rasluka (I e II) ha lo scopo di interpretare una delle esperienze più difficili della mia vita, cioè la perdita dell’unica persona che tuttora posso chiamare mio amico. Inoltre, la serie contiene pensieri sulla mia considerazione della vita e della morte di uno degli ultimi ribelli, Ronald Belford Scott (9.7.1946 – 19/20.2.1980) che dopo una nottata in cui era ubriaco morì soffocato dal proprio stesso vomito, uno che ha giocato un importante ruolo su di me, dalla mia adolescenza ad oggi senza la minima perdita di intensità. Rasluka è la versione fonetica della parola che in russo significa “strade separate”.
Il lavoro realizzato sotto questo nome fu capito abbastanza correttamente. Così quest’ opera e Rasluka Part I sono dedicate a R.S. (25.9.1976 – 9.9. 1995) che si è impiccato e a R.B. Scott. Ricevetti la notizia della morte di R.S la sera del 9 settembre 1995; subito dopo in un impeto di dolore “rimodellai” nuovamente il mio appartamento, non sospettavo quanto intensamente mi avrebbe influenzato questo evento. Ho represso e cercato di dimenticare quel che era successo, ma malgrado ciò mi sono imbattuto in una sostanza infetta, che proveniva direttamente dal regno della Depressione, che manipolò il mio spirito tanto che oggi oso dire che l’origine della mia incapacità sociale e coesistenziale sia da ritrovare indietro nel tempo, in quella sera di Settembre.
Poche ore prima della tragedia, R. era venuto da me chiedendomi se poteva lasciare qui dei pezzi del suo HiFi perchè un funzionario del tribunale stava andando da lui e non era preparato a dargli via tutto. Dopo poco che lui se ne fu andato io fui curioso di vedere che pezzi aveva lasciato in cantina, ma non volevo farlo alle sue spalle e violare la proprietà che lui mi aveva affidato. Più tardi, qualche settimana dopo il suo suicidio, Charoon era con me e abbiamo parlato, accadeva spesso, verso la sera. Così ho ricordato i cartoni che erano ancora in cantina. Abbiamo deciso di portarli su e di aprirli, ma appena arrivati fuori dalla cantina ho capito che c’era qualcosa di strano. Perchè mentre Charoon teneva facilmente un cartone con la mano, il peso del mio scatolone mi stava dando diversi problemi. Come li aprimmo trovammo in una scatola qualche T-shirts e magliette a maniche lunghe di R. e nell’altra la sua intera collezione musicale, dai Cd alle cassette alle videocassette. Non c’è bisogno di spiegare come quel momento e la sua realizzazione mi abbiano distrutto. Ancora oggi mi chiedo se avessi potuto prevenire questa tragedia se avessi lasciato perdere la mia correttezza, nel giorno in cui R. mi portò i suoi scatoloni, e li avessi semplicemente aperti.

A questo punto è meglio cambiare argomento per non rischiare di essere troppo invadenti. Tu vivi in Germania, ti ha mai ispirato nel processo di creazione musicale questa terra, questa natura?
Qualche volta. Ma la natura in Germania non è bella in ogni zona. In alcune parti devi viaggiare abbastanza per trovare un posto rilassante. Ma sicuramente la Natura e l’atmosfera del cambiamento delle stagioni, il profumo dell’aria di autunno mettono i pensieri in circolo.

In tutti questi anni avrai assistito a notevoli cambiamenti nella scena black. Quale pensi sia il periodo migliore per questo genere di musica estrema?
1990-1994/95

Ci sono gruppi black tedeschi che tu rispetti?
No, ci sono persone in Germania o in altri paesi che io rispetto e sicuramente suonano in qualche gruppo, quasi tutti sono nella scena. Ma non conosco la loro musica. Niente che mi tocchi o influenzi, ma alcune di queste persone sono molto in gamba.

Pensi che in futuro le tue realizzazioni saranno più veloci o ti concentrerai su pezzi lenti e lunghi capaci di generare sensazioni depressive?
Non posso risponderti. Tutte le realizzazioni di Nargaroth sono diverse le une dalle altre. Non so come sarà la prossima. Dipenderà sicuramente dalle mie emozioni e dai sentimenti che mi troverò a maneggiare. Ma la mia ultima (Prosatanica Shooting Angels) è più veloce della precedente. Ascoltatela e vivrete nuove sensazioni.

Grazie a Nargaroth per essere stato così gentile e disponibile.
Grazie per l’intervista. Forse ci vedremo presto dal vivo…

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