Voleva essere una festa, doveva esserlo, e a dispetto di tutti i macelli presentatisi last minute, lo è stata, e direi in grande stile! Purtroppo per motivi organizzativi non sono riuscita ad assistere a tutte le performance delle band facenti parte di questo bill da sturpo, e sono sicura di essermi persa grandi momenti. Che dire, terrò d’occhio i live report e youtube per deliziarmi in differita!

Da segnalare l’improvviso cambiamento di location a poche ore dall’evento, che ha creato non poco disagio a tutti coloro che ne erano coinvolti, vale a dire, organizzatori, promotori, collaboratori, tecnici, band, e non ultimo, il pubblico. Chissà se tra quest’ultimo, c’è stato qualche povero Cristo che, non avendo avuto accesso ad internet durante la giornata, si è presentato a Rozzangeles trovando ad attenderlo un’amara sorpresa, vale a dire il concerto dall’altra parte di Milano. Chissà se veramente la sfiga vuole che il giorno prima, no dico, il giorno prima, sia saltato il quadro elettrico del locale. Per una pura casualità, ecco. O se invece il locale originariamente designato per l’evento in realtà non abbia avuto grossi problemi già dalla settimana prima, a causa di un rave party. Di versioni dissonanti ne ho sentite ieri sera tra la gente. E mi fanno girare le palle perchè dietro a quest’evento c’è stato un lavoro della Maronna, di cui qualcuno ha avuto ben poco rispetto. Non sono più del Dantesco avviso “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”. Passa un cazzo! Sono stufa di vedere impegno, passione e dedizione altrui calpestati senza il minimo riguardo. E, al di là del caso specifico, spero proprio che la gente abbia i maroni in necrosi come me, e inizi a sputtanare chi lo merita. Ma al di là di questo…

I ragazzi di Metal.it sono arrivati davanti alla nuova location, il BLUE ROSE SALOON, puntuali come un orologio Svizzero, con un camioncino carico di strumentazione, attrezzatura e cibarie. Organizzati come un esercito di formichine, hanno iniziato a scaricare alla velocità della luce, e in meno di un’ora il palco è stato allestito e il soundcheck avviato. Ovviamente il disagio recato dal cambio di location ha fatto in modo che chi veniva da lontano, pubblico ma anche band, non si fosse mosso prima di sapere se si suonasse o meno. Ma nonostante tutte queste difficoltà, e grazie allo staff del BLUE ROSE SALOON, la serata è stata messa in piedi in maniera più che egregia.

Il bill prevedeva in apertura gli HELL THEATER, a seguire gli ULTRAVIOLENCE e gli HIGHLORD, entrambe bands uscite per Punishment 18 Records, etichetta partner della serata e presente con lo stand dell’inossidabile Corrado \m/, poi i REDWEST, che non vedrete nella locandina dell’evento perchè in teoria la serata al BLUE ROSE doveva essere tutta loro, gli storici MESMERIZE, anche loro sotto Punishment 18, i TRICK OR TREAT, di cui a giorni pubblicheremo una spassosissima videointervista, e headliner i SACRED STEEL.

Gli HELL THEATER calcano il palco del BLUE ROSE carichi di presenza scenica, tutti belli pittati e coreografici, e per una buona mezzora ci deliziano con un heavy metal caratterizzato da vene orrorifiche molto marcate. Chi mi conosce sa bene che non è questo il mio genere di riferimento, ma su di loro posso dire “non la solita minestra”! Gli anni passano anche per me, e ho dovuto assistere a parte del concerto da fuori per via dei volumi altissimi e per non farmi stuprare i timpani dalle urla del dotatissimo cantante, nel cui lignaggio penso ci sia ben più di un banshee Irlandese. Qualora vi sia stata della cristalleria sugli scaffali del banco bar, sicuro sarà stata ridotta in polvere.

Breve il cambio palco, ed ecco i giovanissimi ULTRAVIOLENCE, già visti in Torino di spalla agli MPIRE OF EVIL. A guardarne i visini potrebbero sembrare degli studenti modello della normale di Pisa. Poi imbracciano i loro strumenti, e con il loro melodic-thrash metal, pettinano con disinvoltura il più feroce degli Uruk-hai. Un grande complimento va a METAL.IT e PUNISHMENT 18 per avere messo in piedi un bill così eterogeneo, ma privo di forzature.

E’ il turno degli HIGHLORD, combo torinese “CHE NON FA PIU’ POWER METAL, cazzo!!!” e che per la serata ci delizia con una setlist incentrata sugli ultimi due album, all’insegna della loro affermata crescita stilistica e della loro personalità artistica giunta a un livello di maturità superiore. Sul palco da un paio di concerti notiamo MAX FLAK, già SOUND STORM, e un nuovo concentratissimo tastierista, sui quali tornerò in argomento in un’altra sede. Ai ragazzi viene chiesto di tagliare un paio di pezzi a causa di una tabella di marcia inesorabile. Chiudono incenerendo il palco e cedendo il passo ai

REDWEST, in costume da spaghetti western, che non ho potuto sentire perchè già sulla via del ritorno.

Mi spiace non aver potuto tessere le lodi delle altre band, ma l’intento del presente live report non è comunque questo: l’intento è alzare le braccia al cielo, con le immancabili hornz-up, festeggiare la comune passione e mandare a quel paese tutti coloro che non accompagnano detta passione a serietà. Nonostante tutto, THE GLORY IS STILL ALIVE, e sempre lo sarà!

Grazie al BLUE ROSE per aver reso possibile tutto questo ed oltre, e grazie a WWW.METAL.IT. Ce l’avete duro, ragazzi!!!

Alla prossima!

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