I Martiria sono una delle realtà più solide dell’underground italiano. Il combo romano è infatti una delle band di culto delle scena epic metal, da sempre elogiata dalla critica (sia italiana che estera) ma non ancora compresa appieno dal più vasto pubblico metal.

“On The Way Back” è il quarto full length album dei Martiria ed ha la particolarità di riprendere dei vecchi brani della band risalenti addirittura agli anni ’80. Il sound dei nostri affonda quindi le proprie radici in un epic/doom tanto caro a certe band del periodo d’oro del metal, lasciando per un attimo da parte le melodie più immediate, ad esempio presenti in qualche misura nel precedente “Time Of Truth”.

I Martiria confezionano un lavoro maturo e ricco di dettagli: i pezzi di questo nuovo album non sono mai facili, mai banali e richiedono un ascolto attento per essere apprezzati appieno. Il sound dei capitolini si rivela sotto forma di un metal epico, lento e maestoso, con una certa aura di malinconia: l’incedere possente delle chitarre e della ritmica si sposa alla perfezione con momenti più melodici e riflessivi, grazie alle intrusioni tastieristiche e alla bella voce di Rick Anderson (ex Warlord).

Brani come l’opener Cantico o la lunga The Sower sono il manifesto dello stile ritrovato dei Martiria: un sound viscerale, raffinato e toccante che non può non richiamare alla mente gli storici Candlemass. Splendido l’agguerrito break strumentale, poco prima del finale di The Sower. Gilgamesh richiama invece le sonorità più cupe e plumbee dei primi Black Sabbath, grazie a un ipnotico riff di chitarra cadenzato.

Questo è il sound dei Martiria, caldo, avvolgente e ricco di epicità, come testimonia la lunga Twenty Height Steps, song in cui si alternano le diverse sfaccettature della band: riff rocciosi, cori imponenti, intermezzi acustici e un’ottima interpretazione da parte di tutti i musicisti.

“On The Way Back” si rivela quindi un punto fermo per gli amanti di certe sonorità, ma anche una possibile scoperta per chi volesse avvicinarsi per la prima volta al metallo più epico e ricco di pathos.

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