Freschi freschi del successone, che da quasi un anno a questa parte ha finalmente “graziato” a dovere una band nostrana, abbiamo parlato con Cristina, la bella cantante dei Lacuna Coil, per trarre fondamentalmente un piccolo bilancio della loro carriera. Già, perché questa non vuole essere la solita chiacchierata post-nuovo album, bensì un’intervista “in itinere”, volta soprattutto ad soddisfare, il più possibile, tutte le curiosità (mie in primis) dei molteplici fan.
Mi auguro quindi (in quanto accanita sostenitrice della band milanese), di esser riuscita a grosso modo, nel mio intento.

Il 2003 è stata un’annata piena di soddisfazioni in casa Lacuna Coil: tour negli States, partecipazioni a festival di rilievo, un numero eclatante di vendite grazie a “Comalies”, numerosi passaggi quotidiani su MTV con il video di “Heaven’s A Lie”. Insomma grossi risultati!
Ti saresti mai aspettata di raggiungerli durante tua carriera musicale e potresti tentare di stilare un bilancio dagli inizi fino ad ora?

In realtà non ci abbiamo mai pensato più di tanto. E’ ovvio che nel tempo ci siamo fissati dei traguardi che piano piano abbiamo raggiunto, ma non abbiamo mai lavorato con la smania del vedere riconosciuto il nostro talento.
Abbiamo sempre considerato la nostra musica come un’espressione d’arte che può essere condivisa e apprezzata da altra gente, e ovviamente il fatto che “Comalies” abbia ancora successo dopo un anno e mezzo dalla sua pubblicazione ci riempie di orgoglio.
Parlando di bilanci posso aggiungere che il raggiungimento di importanti obiettivi è stato dato anche dai sacrifici e dall’impegno messo negli anni.
Dal di fuori si potrebbe pensare che l’ottenere un contratto sia il punto d’arrivo, invece non è sempre facile stare lontani dagli affetti sacrificando la propria vita alla musica, rinunciando troppe volte ad un privato e al proprio tempo libero.
Ma non ci possiamo certo lamentare, visto che stiamo vivendo di ciò che abbiamo sempre amato fare.

E dopo un 2003 così ricco di positivi eventi ed importanti traguardi, cosa invece speri che ti riserva il 2004?
Piuttosto che sperare in qualcosa ci rimboccheremo le maniche e daremo il 100% nei vari concerti italiani ed esteri che ci aspettano.
In programma a breve ci sono il tour americano con POD e l’Ozzfest, il festival itinerante di Ozzy Osbourne al quale parteciperemo in qualità di unico gruppo italiano finora e uno dei pochissimi europei, in compagnia di Ozzy stesso, Judas Priest, Dimmu Borgir, Lamb of god, Slipknot, Slayer e molti altri ancora.
Inoltre gireremo prestissimo un video nuovo che affiancherà quello di “Heaven’s a lie” già presente sugli schermi in questo periodo.

Ormai è imminente la vostra entrata in studio per registrare il successore di “Comalies”: qualche anticipazione a riguardo e cosa diversificherà il nuovo dal precedente lavoro?
Credo che saremo in grado di registrare l’album nuovo entro l’anno, ma dipende tutto dagli impegni che ci si presenteranno di fronte.
Non voglio anticipare nulla per il semplice motivo che non sappiamo bene cosa verrà fuori alla fine.
Abbiamo moltissime idee da sistemare e abbiamo l’abitudine di stravolgere le canzoni più e più volte prima di approvarle definitivamente. Almeno fino al giorno prima della registrazione.
Di sicuro c’è che rimarranno ben presenti le chitarre distorte e che non snatureremo troppo il nostro stile, che sarà sempre riconoscibile. Non sarà un album techno.
Sarà un’ennesima rivoluzione, non un cambiamento radicale.

Come ti senti nel ruolo di primadonna nella band italiana più affermata sul panorama musicale metal (e non) mondiale?
Diciamo che preferisco considerarmi una brava cantante piuttosto che una primadonna. Mi fa sorridere il fatto che talvolta si discute più delle mie scarpe o del mio trucco piuttosto che del mio ruolo all’interno del gruppo, ma so che fa parte del gioco e mi diverte giocare con la mia immagine.

In una vecchia intervista lessi che uno dei tuoi sogni sarebbe stato quello di riuscire a vivere solo di musica. Adesso, questo tuo desiderio, si è realizzato?
Non abbiamo una piscina a testa ma diciamo che possiamo permetterci di vivere della nostra passione, senza esagerare.

E’ imminente il tour americano di supporto ai PoD, un gruppo che con la scena ha ben poco a che vedere onestamente. Molti lo ritengono una grossa trovata pubblicitaria, nonché una forte spinta che potrebbe accrescere ulteriormente la vostra fama internazionale. Cosa ne pensi?
Anche un concerto di fronte a 20 persone è una promozione, quindi non capisco perchè avremmo dovuto rinunciare all’occasione di esporre la nostra musica ad un pubblico molto vasto e diverso dal solito.
Abbiamo suonato spesso con gruppi molto differenti da noi a partire dagli Anthrax fino ad arrivare a In Flames e Dimmu Borgir. La nostra idea è quella di un rock/metal globale, senza barriere di pregiudizi e che non si castri da solo, devo poi aggiungere che l’America è molto più aperta mentalmente in questo senso e non divide il metal a scaglioni ma vede il tutto parte di una grande famiglia, non importa se gothic, metal, rock o hardcore.
Il nostro obiettivo è quello di far giungere questo genere musicale a quante più persone possibili e il nostro vantaggio sta proprio nel non essere facilmente classificabili. Peccato che ci sia qualcuno che fa di tutto perchè qesto genere rimanga di nicchia.
Chi ama davvero la musica la condivide con quanta più gente possibile.

Oltre al tour con i PoD non dimentichiamo un altro traguardo speciale, ovvero la partecipazione all’Ozzfest quest’estate. Io credo che per un musicista sia una soddisfazione immensa essere stati scelti direttamente dall’organizzazione (e da Ozzy e figlio) di questo importantissimo festival, tu cosa ne pensi e qual è la stata la tua reazione subito dopo aver tale notizia?
Abbiamo fatto salti di gioia, è un traguardo importantissimo che sottolinea l’importanza attribuita ai Lacuna Coil all’interno della lista delle nuove leve, anche se in realtà siamo in attività da parecchio ormai.
Il mercato del metal americano è molto chiuso e ristretto a pochi eletti, e l’essere stati scelti per partecipare a questo evento importantissimo e l’essere i primi a portare la bandiera tricolore sui palchi in USA insieme ad artisti di livello mondiale ci spingerà a dare il massimo.

Come sono visti attualmente i Lacuna Coil all’estero, visto che purtroppo l’Italia in campo internazionale, è ancora considerata come una sorta di Terzo Mondo del metal?
Mi secca ammetterlo ma è proprio così. Basti pensare che all’estero siamo conosciuti e apprezzati già da anni, mentre l’Italia, se escludiamo una parte di stampa specializzata che ci ha in parte coccolato fin dagli inizi, abbiamo raggiunto il grande pubblico molto più lentamente e solo dopo il “benestare” del mercato americano ed estero in generale.
La mia impressione è che si abbia molta paura di scommettere sui numerosi talenti di casa nostra fidandosi troppo, a priori, di gruppi stranieri troppe volte di minor spessore. E’ un peccato perchè di gruppi capaci in attesa di essere scoperti ne abbiamo davvero molti.

E tu invece come vedi la nostra scena metal? Quali reputi i gruppi più validi attualmente, che potrebbero regalarci/si buone soddisfazioni?
Un gruppo valido è sicuramente quello dei Node, bravissimi musicisti e compositori e persone d’oro di attitudine ma brutali sul palco. Sono con noi in tour in questo periodo e vale davvero la pena ascoltarli.

Riguardo al rapporto con una “major” (nel campo) come la Century Media: quali sono i vantaggi di appartenere a una così grande casa discografica e quali gli svantaggi (qualora ce ne siano)?
Finora di svantaggi con la Century Media non ce ne sono stati , tant’è che abbiamo deciso di rifirmare con loro nonostante avessimo ricevuto grosse offerte da major.
Il fatto è che quando sei il gruppo principale di una label più piccola ma sempre competitiva hai un maggiore rispetto e libertà in tutti i sensi. La Century crede totalmente in noi e noi ci troviamo bene con loro sia dal lato lavorativo sia da quello personale.
I vantaggi… beh, è anche grazie alla loro promozione se ci troviamo a questo punto!

In qualche modo, tutto questo improvviso successo, ha cambiato la tua vita? E se sì, come?
Ho gli stessi amici, gli stessi giri, le stesse passioni e mi reputo la persona di sempre. Piuttosto qualcuno attorno a me è cambiato. Gente che prima mi conosceva vagamente di vista ora pretende sia io ad avvicinarmi e parlare, pena l’essere bollata come una che “se la tira”.
Ma questo non mi tocca assolutamente, le persone vere le riconosco e sono loro quello che contano davvero.

Siamo in dirittura d’arrivo. Desideri lasciare un messaggio ai lettori di Heavy-Metal.it e, in generale, a tutti i tuoi numerosi fan italiani?
Sì, di venire a trovarci durante una delle date che stiamo facendo in Italia in questi giorni, ci divertiremo sicuramente.
Possono entrare in contatto con noi in qualsiasi momento attraverso il sito www.lacunacoil.it
Grazie del supporto e a presto!

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