Gianluca Galli ha un curriculum di tutto rispetto. Ha suonato con i Mad Mice ed ora condivide la sua chitarra con i Mantra ed i Time Machine. E’ anche un polistrumentista e con “Back Home” trova il tempo, tra un impegno e l’altro, di aggiungere il secondo gettone alla sua discografia solista.

L’album, interamente strumentale, raccoglie l’eredità delle sue precedenti collaborazioni ma vira verso territori strettamente legati all’hard rock di stampo fusion, concedendo ampio spazio alla pletora di ospiti che caratterizza questo disco. Troviamo membri dei Mantra e dei Time Machine, come è consuetudine in questi casi, ma anche altri musicisti come Mario Riso (Movida, Royal Air Force) e Patrick Rondat (J.M. Jarre) a dar man forte al lavoro del talentuoso Galli. “Back Home”, per ovvie ragioni, strizza l’occhiolino ai soli patiti degli album strumentali e nel far questo cerca, comunque, di allargare il proprio bacino d’utenza in favore di tutti gli appassionati di hard rock americano anni ’80.
Anche in questo caso (vedi “Planet Time” di Andrea Castelli), ci troviamo davanti ad un prodotto di qualche anno fa (2004), rispolverato dal distributore TrendFabrik.com e pronto nuovamente a deliziare i fanatici del genere. “Back Home”, difatti, è un gran bel album strumentale in cui i concetti di virtuoso e guitar hero lasciano il giusto spazio alla forma canzone ed alla melodia. Tutto viene arrangiato con molta cura ed il songwriting di Galli si dimostra estremamente maturo e solido. L’intero lavoro, in totale oltre cinquanta minuti di durata, riesce a non annoiare mai l’ascoltatore in virtù di un sequela quanto mai perfetta e variegata di composizioni eleganti e raffinate, in cui tutto il gusto melodico di Gianluca ed il talento dei musicisti intervenuti vengono omaggiati da una produzione calda e piuttosto buona.
Un altro sigillo, dunque, nella carriera di un musicista che sa comporre, suonare, produrre ed insegnare…

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