I Damnatio Memoriae sono un band milanese nata a fine 2006 grazie all’incontro dei musicisti Marco Castelli (batteria) e Marco Germani (chitarra).
Lo stile proposto dai Damnatio Memoriae, qui indicato per ragioni “di comodo” come black, ha in realtà un vasto spettro di influenze: sicuramente la componente estrema è presente nel sound del combo meneghino, ma i Damnatio Memoriae riescono a creare atmosfere al contempo sia cupe che classiche, grazie alla giusta combinazione tra tastiere e chitarre.
Il promo in questione, risalente ormai al 2008, è composto da tre tracce.
Il brano d’apertura Evil Talks Growl inizia in modo cadenzato per poi esplodere in un riffing più serrato, supportato da una veloce sezione ritmica. La voce del cantante Francesco Corradini, a tratti in screaming e a tratti in growling, dona un’aura malvagia e cupa al pezzo, complice anche il lavoro svolto dal tastierista Simone Tirelli. Efficace ed evocativo il finale narrato che poi ci introduce alla seguente Damnatio Memoriae, lunga cavalcata epica che mette in rilievo la diverse facce della band. Ancora una volta le testiere creano un mood tra l’oscuro e il solenne, mentre le chitarre ci portano su sentieri più classici. Bravo e versatile Corradini, che alterna extreme e clean vocals. Davvero ben concepito lo stacco strumentale centrale, con le chitarre protagoniste, che donano un sapore quasi maideniano al brano.
L’arma vincente dei Damnatio Memoriae è proprio quella di saper ricreare le giuste atmosfere in cui l’ascoltatore ne rimane poi catturato.
La conclusiva Thin Line ha un incipit decisamente melodico, grazie al cantato in clean vocals e alle tastiere qui piuttosto ariose. Il pezzo però cambia ancora faccia e si sposta su sentieri più gotici, tipici di un certo black metal atmosferico. Molto toccante il solo di chitarra che si combina alla perfezione alla melanconia delle tastiere.
Questo “Promo 2008” si rivela quindi un prodotto di alto livello, con un suono pulito e chiaro, in cui tutti gli strumenti godono del giusto spazio. L’ascolto è vivamente consigliato agli amanti di un sound oscuro e atmosferico ma anche a chi gradisce una proposta variegata, senza schemi impostati. Non ci resta che attendere i Damnatio Memoriae alla prova della lunga distanza: il full length album, intitolato “Dies Hominis”, è praticamente pronto, sta ora all’acume di qualche label permettere alla band di farsi conoscere.