Ho avuto la possibilità di intervistare l’intero gruppo degli Auticada, e non me la sono lasciata scappare. Il debutto discografico l’ho trovato veramente buono e interessante ed è stato un vero piacere discutere con delle persone così aperte e autocritiche.

Ciao a tutti, e grazie per l’intervista. Per prima cosa vi chiederei di fare un po’ di luce sulla storia del gruppo.
Marco Baldini (basso), Ciao a voi! Diciamo che il gruppo e’ nato inizialmente nel 1994. I fondatori del primo nucleo erano io al basso, Davide Lamagni batteria, Massimo Pirotti alle tastiere e Antonio Facchini alla chitarra. Il nome del gruppo era NOTE DOLENTI. In quel periodo si cambiarono molti elementi sia come cantanti che come bassisti, visto che il sottoscritto era uscito nel frattempo per visioni differenti musicali. Nel ’96 il gruppo prende nome di AUTICADA con l’entrata di Alessandro Zani alla voce. Dopo circa un anno e mezzo rientro nel gruppo, visto l’abbandono del bassista di allora, Matteo Grazioli, e spinto dal nuovo corso convinco i componenti a poter rientrare.
Il nome AUTICADA, per chi non lo sapesse, non e’ altro che l’anagramma del nome scientifico in latino di un uccello tropicale, nome fondato da Alessandro.
Con questa formazione registriamo 3 demo dal 1997 al 2002. Subito dopo esce dal gruppo Alessandro e un anno e mezzo dopo Antonio. A sostituirli prima Andrea Cavallini e infine Riccardo Roverso alla voce e Massimo Piasenti alla chitarra. Nell’ inverno 2004 registriamo il CD Aurea che e’ uscito poi a luglio 2005 dal titolo AUREA, lavoro che raccoglie in parte 10 anni del nostro repertorio vecchio riarrangiato e gli ultimi brani composti con i nuovi elementi.

Ho ascoltato il vostro esordio discografico, e ne sono rimasto completamente soddisfatto. Purtroppo il vostro ultimo demo mi aveva lasciato completamente insoddisfatto, prevalentemente per una produzione e una registrazione inesistente. Sul disco invece le cose sono andate molto diversamente in tal senso. Cosa mi dite al riguardo?
Massimo Pirotti (tastiera). Dunque, qui bisogna tornare indietro di 4 anni almeno. In quel periodo la band veniva dal periodo migliore: le serate di supporto a Labyrinth nel 2000 e Vision Divine l’anno dopo in provincia di Mantova. Inoltre piazzamenti ai vari concorsi a Mantova e province limitrofe. Eravamo caricati e pronti per il salto di qualita’ con l’incisione del primo CD.
Ci siamo affidati purtroppo a gente sbagliata, un po’ per inesperienza in campo di lavoro in studio e sicuramente anche colpa nostra, che non eravamo preparati bene per la registrazione del CD.
Alla fine dei 10 pezzi registrati , e dopo aver speso tempo e soldi, abbiamo dovuto optare per la soluzione demo prendendo i pezzi riusciti meglio, come produzione intendo. Li abbiamo inseriti in modo cronologico in modo da dare senso al lavoro, ma si sentiva che mancava una produzione di base. Sicche’ amareggiati non ci e’ rimasto altro che accontentarci. E questo e’ stato uno dei motivi che ha portato poi all’abbandono del gruppo da parte di alcuni elementi.

Parliamo ora un pochino della musica contenuta in AUREA. Un bel prog rock cantato in italiano che mi ha fatto tornare indietro parecchio negli anni. Qual era la vostra intenzione?
Riccardo Roverso (voce) L’intenzione era quella di creare un ponte fra il passato e il presente degli AUTICADA, senza sconvolgere troppo il lavoro passato e inglobarlo meglio che si poteva nel nuovo corso della band. Alcuni brani sono stati riarrangiati in modo che si legassero meglio ai nuovi, decisamente piu prog che in passato. I nuovi pezzi sono si prog che richiama agli anni 70, ma magari c’e’ sempre la carica metal dentro che non guasta. Forse alcuni pezzi vedono poca chitarra; questi sono i pezzi vecchi, scritti esclusivamente in chiave tastieristica, visto che era Pirotti il compositore base di allora, ma vi assicuriamo che i prossimi saranno improntati sulla chitarra in prevalenza. Ora componiamo un po’ tutti e ne vedrete delle belle…

Per il debutto ho notato chitarre più incisive e presenti, supportati da un tappeto di tastiere decisamente azzeccato. Sono stati i cambi di formazione o cos’altro?
Massimo Piasenti (chitarra) Visto che sono preso in causa, rispondo io. A tal proposito devo dire che ho cercato, nei pezzi vecchi, intendiamoci, di usare suoni in cui potessero uscire meglio le chitarre, usando anche sovraincisioni in alcuni casi. Ascoltando i vecchi lavori mi sono accorto di questo particolare, senza togliere niente al mio predecessore, di cui ho rispetto, forse anche per colpa dei fonici che non son riusciti a metterla in evidenza allora. Per questo lavoro abbiamo cercato proprio di non ripetere i vecchi errori: in fase di missaggio prendavamo nota delle cose da migliorare e di comune accordo abbiamo poi cercato di mettere i particocari meglio che si poteva, anche i duetti chitarra–tastiera.

Parliamo un po’ delle vostre origini musicali. Gruppi preferiti che vi hanno influenzato, e che magari continuano ad influenzarvi.
Davide Lamagni (batteria): Diciamo che all’inizio siamo partiti con un sound piu’ power-metal prendendo esempio da STRATOVARIUS e ROYAL HUNT. Poi con i nuovi elementi abbiamo portato il nostro genere anche su una fase prog ricalcando il suono DREAM THEATER, senza particolari tecnicismi come usano loro; non siamo mica dei fenomeni, ma ci difendiamo. Nei prossimi pezzi lo noterete meglio qusto tipo di sound!

La vostra musica è prevalentemente rock, con pochi accenni “duri”. Mi piacerebbe sapere che ne pensate del Prog Metal e se magari avete intenzione di indurire il “sound” o mantenerlo orientato al rock.
Marco Baldini: Beh che dire… il solito discorso delle chitarre… I vecchi pezzi sicuramente per il motivo citato prima possono dare questa impressione, anche se mi permetto di dire che per questo lavoro avrei voluto un lavoro piu’ duro, infatti bisogna sottolineare 2 cose che mi preme dire: Antonio Facchini aveva una base metal di background e magari poteva sembrare piu’ duro ma non appariva per il suono ovattato in registrazione. Massimo Piasenti ha una scuola improntata sulla cura del suono e ricerche ritmiche e sonore piu’ alla Steve Vai e John Petrucci.
Ma vi assicuro che sa essere duro al punto giusto e ripeto lo vedrete in futuro, altrimenti potete sentirci dal vivo. Ve ne accorgerete!
Cosa dire del prog-metal? Io ascolto prevalentemente DREAM THEATER, PAIN OF SALVATION e altro, e trovo questo sound molto piu’ coinvolgente e appassionante, forse per l’uso di tastiere. Non disdegno anche altri generi tra cui gruppi come NIGHTWISH, BLIND GUARDIAN, KAMELOT o i nostri LABYRINTH, VISION DIVINE, LACUNA COIL o RHAPSODY dove le chitarre la fanno da padrone in alcuni casi. Insomma il power epico!

Dal punto di vista lirico, mi spiegate a cosa vi siete ispirati?
Riccardo Roverso Ci siamo ispirati a situazioni della vita. I nostri testi non vogliono ne parlare di politica o religione. C’e’ gia’ troppa gente che ne parla nel bene o nel male. Lasciamo a loro certe cose, noi non ci schieriamo, anche se abbiamo i nostri ideali ma li teniamo per noi! Preferiamo andare su un terreno comune a tutti in cui ci si puo’ rivedere magari. I nostri testi parlano di situazioni di vita comune, episodi che possono far parte di ciascuno di noi: l’amore, la solitudine, l’insoddisfazione, i conflitti di tutti i giorni. Cerchiamo sempre di trattare questo ma sempre in chiave positiva. Vogliamo portare a pensare che si puo’ vivere un periodo buio ma se ne puo’ uscire: basta volerlo.

Sogni e progetti per il futuro?
Massimo Pirotti Attualmente stiamo lavorando al progetto live del disco. Stiamo lavorando anche con basi pre registrate per poter portare in giro dal vivo nel migliore dei modi il disco. Aggiungeremo anche alcuni pezzi in chiave acustica dei DREAM THEATER, tanto per fare alcune cover. Inoltre di volta in volta inseriremo pezzi nuovi tra cui L’ONDA DELL’ANGELO scritta questa primavera e i pezzi esclusi dal CD ma riarrangiati. Contiamo di registrare il prossimo CD per la fine 2006.

Triste e nota situazione italiana. Come siamo messi con i concerti dal vivo?
Marco Baldini E qui viene il bello! E’ una tristezza… che dire! Ormai per un motivo o per l’altro non si suona piu’. O raramente. La crisi economica, la S.I.A.E e E.N.P.A.L.S. stanno bloccando tutta la parte spettacoli ai locali. I gestori dal canto loro devono venire incontro alle spese e preferiscono optare il loro locale a generi piu’ redditizi e commerciali: disco-bar, da far suonare un DJ ( ma poi suonano? Bella fatica…), oppure cover band o tribute band, dove la gente ascolta volentieri i pezzi di altri.
Ma per te che porti un repertorio proprio, diventa dura da suonare: il gestore non vuole rischiare di avere il locale vuoto perche’ la gente poi si stanca non conoscendo i pezzi e se ne va. Molto spesso ti chiedono di portare gente… ma scusa la gente abituale non ce l’hai? Questo anche perche’ non c’e’ una cultura musicale sull’ascolto e sulla scoperta del musicista come all’estero. Vorra’ dire che andremo tutti la!

Giunti al termine vi lascio uno spazio per descrivere a parole vostre AUREA ai lettori, e magari suscitare in loro la voglia di ascoltarlo e di comprarlo. Intanto vi ringrazio nuovamente per averci concesso la possibilità di intervistarvi.
Davide Lamagni AUREA e’ una specie di quadro, se vogliamo, che racchiude alcune fasi della vita di tutti i giorni. Partendo da brani un po’ intimistici, come DIMENTICA o NEL MIO BLU, canzoni che parlano d’amore come STREGA piu’ romantica, che poi e’ la ballad del CD, BIANCA LUCE che racconta la fine di un rapporto, LA STRADA DELLE OMBRE LUNGHE, SANGUE NELL’ANIMA e VIVO, i brani che descrivono la sconfitta dell’essere, ma si rincorre la ricerca del riscatto personale. E AUREA parte 2 che se vogliamo e’ la ricerca di se stesso assieme a RE DEI RE. Una nota particolare per la strumentale AUREA parte 1: un vero quadro musicale che si abbina poi alla parte 2, tutta da ascoltare e che puo’ dare sensazioni diverse a chi l’ascolta. Molto spesso, parlando con chi ha ascoltato poi il CD ne hanno dato chiavi differenti di lettura. Ma il bello sta proprio qui…
Insomma , comprate il CD e non ve ne pentirete! Visitate e richiedete il CD al sito www.auticada.it o a www.videoradio.org, il nostro editore.
Ciao a tutti e alla prossima!!!!

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