Molto gentilmente l’ex Venom, attuale Mpire Of Evil e creatore degli Atomkraft, Tony “Demolition Man” Dolan, si lascia andare in una interessantissima intervista ricca di aneddoti ma anche di novità interessanti. Ecco a voi Mr. Tony Dolan!
Ciao Tony! E’ davvero un piacere avere la tua disponibilità! Prima di passare alle domande più datate vorresti parlare ai lettori della vostra ultima release “Cold Sweat”?

Grazie per avermi dato l’opportunità di parlare. Allora, “Cold Sweat” è una cover dei Thin Lizzy tratta dall’album “Thunder And Lightning”. Un pò di tempo fa per l’anniversario della morte di Phil Lynott, venne costruita una sua statua in Irlanda; un mio amico, Jaap Wagemaker (Nuclear Blast), durante una conversazione mi disse che avrei potuto fare un brano in tributo alla sua vita. Mi consigliò “Killer on the Loose”, ma pensai che non gli avrebbe reso giustizia… Così cercai altre tracce dei Thin Lizzy ed il mio problema era sempre lo stesso, trovare un brano che se avessi coverizzato con il mio stile non sarebbe stato rovinato. Puntai sul disco “Thunder and Lighting” che è quello più heavy del vecchio repertorio della band e lo stile di John Syker era più compatibile con il genere. Sentii “Cold Sweat” ed immediatamente pensai che era quella la traccia giusta. Cercai accuratamente un batterista che avesse un buon feeling con lo strumento e mi ricordai di Cherisse Osei, una giovane batterista che conoscevo con uno stile semplicemente fantastico. Poi chiesi al mio vecchio amico Payre Hulkoff (Raubtier), che è un incredibile chitarrista con cui già da molto tempo avrei voluto fare qualcosa. Joe Matera (chitarrista/giornalista) mi inviò del suo materiale e lo trovai molto old school, ci sarebbe stato bene su un brano dei Thin Lizzy, così lo invitai a suonare una parte dell’assolo principale e fu così che venne fatta “Cold Sweat”. Con Payre e Cherisse suonai su altre tre canzoni scritte per un’altra uscita degli Atomkraft; avevo fatto al computer le parti di batteria e scritto tutte le parti di chitarra da solo e loro le hanno semplicemente risuonate: così sono nate “Dead Again”, “Gripped” e “The Darkening”. Il materiale è rimasto lì sullo scaffale per un po’ dato che il mio lavoro non mi  lasciava mai il tempo di organizzare la release, cosa per cui si impegnò invece Joe, ospite sulla title track. Dopo un po’ di tempo mi parlò di un ragazzo austriaco di nome Alex Weiser, che aveva una piccola etichetta chiamata WAR Productions e dopo averne discusso insieme decidemmo di fare il cd. Gli presentai l’artwork ed Alex fece un video promo; questo è tutto, il cd è uscito nel 2011 ed ora ho diverse tracce in preparazione per il nuovo album, che vedrà la partecipazione di Jim Durkin (Dark Angel), Krean Meir (Sacrificial) e Paul Caffrey (Gama Bomb)…

Una curiosità, Paul Spillet lasciò la band in seguito ad un litigio che aveste su una ragazza. Come si chiamava la ragazza e come andò a finire? Non vi sentite da allora o siete rientrati in contatto in seguito?

Beh, è vero ma non era Paul (batteria) ma Steve White (chitarra). Lei si chiamava Bernadette, era una nostra amica. La conoscevo di vista a scuola e poi frequentammo insieme il college: eravamo tutti amici e alla fine Steve e lei si misero insieme. Lei era una cantante, aveva suonato anche in alcune band, ma niente di serio; avevamo appena registrato un demo, “Total Metal” agli Impulse Studio della Neat Records quando incontrammo un ragazzo che in Inghilterra provava ad ottenere un accordo per la band che rappresentava. Il ragazzo era Sam Kress e la band erano I Metallica. Avevamo già fatto un demo prima ma non era niente di che, non avevamo idea di cosa  farne nè a chi mandarlo… Così registrammo e continuammo a suonare live; io collezionavo cassette e non facevo che scambiare demo… Probabilmente avremmo ottenuto prima un contratto se avessimo capito prima come funzionava! Comunque, Steve e questo Sam si scambiarono le rispettive  cassette e quest’ultimo partì poi per l’ America… Mesi dopo sembrava che il demo fosse passato in giro per gli Stati Uniti fino ad arrivare in radio e varie band ci ascoltavano! Ricordo il tour con gli Exodus e Paul Baloff (RIP) che mi disse che il demo di Total Metal non mancava mai ai loro party e nei sabato sera passati a bere. Nello stesso periodo ottenemmo alcune date più importanti del solito; anche Bernadette avrebbe anche voluto una carriera e penso che sia stata un po’ gelosa, dando alla fine a Steve (che era “innamorato”) un ultimatum… la band o lei!!! Lui la amava, così vinse lei e io lo supportai perché era mio amico e non volevo vederlo soffrire. Finì per far formare a Steve una band dove lei divenne la cantante (War Machine) ed io finii per assicurargli un accordo per il loro primo ed unico album “Unknown Soldier” con la Neat Records… Divertente vero?

 Tra i tanti tour con grandi band, quale show ti è rimasto più impresso e perché?

Si, siamo stati molto fortunati. Katowice, Polonia, 1988, The Spodek Arena… Qualcosa come 20.000 persone, tutto sold out. Un evento a giornata intera, con centinaia di band di tutti i tipi dalla Polonia e gli Exumer (Germania), i Nasty Savage (US) e noi… Fu fantastico, salimmo sulla colonna sonora del film “Dambusters” e sapevo (beh pensavo) che avremmo avuto un sacco di lavoro da fare, non avevamo materiale lì e non eravamo sicuri che qualcuno ci conoscesse… Quando salimmo sul palco l’arena diventò un mare di urla e si innalzarono molte bandiere inglesi ed un sacco di bandiere fatte in casa degli Atomkraft …non ne avevo mai viste tante, fu uno degli show migliori, come bis facemmo uno snippet di “Children Of The Grave” dei Black Sabbath unito a “Four Horsemen” dei Metallica che portò la folla in delirio… Quanti bei ricordi…

Non pensi che il vostro sound fosse già prima dell’avvento del thrash un’innovazione dall’heavy metal tradizionale al thrash? Siete stati attribuiti alla NWOBHM anche se non siete propriamente Heavy, quanto ti senti partecipe a questo movimento e cosa significa per te?

Penso di si… Tornando a quando il thrash non aveva un nome (nei primi giorni) e la NWOBHM stava imperversando, nessuno realmente era consapevole di essere parte di un movimento. Sapevamo tutti che il Punk era andato ormai ed il metal stava prendendo piede, però quando sei in quel momento certe volte non puoi vedere esattamente cosa sta succedendo. Ci piaceva principalmente la roba più pesante e veloce ed era quella la via che volevamo seguire, però avendo un nostro stile. La gente ci ha definiti power (? N.d.chuck), speed, thrash ed una parte della NWOBHM ma io non sono sicuro di dove dovremmo essere posti sinceramente… probabilmente da tutte le parti, alla fine facciamo sempre quello che ci piace fare. “Queen Of Death” comprende una traccia acustica lenta, “Funeral Pyre”  e sempre su “Future Warriors” abbiamo avuto brani come “Starchild”… Penso che la cosa buona di noi era rifiutare di diventare conformi e non sapevamo mai cosa sarebbe successo musicalmente, ci piaceva essere così, ma credo anche che questo abbia danneggiato la band, particolarmente per quanto riguarda la stampa (in UK)… Come puoi vedere è stato molto difficile. Certamente facevamo parte di un movimento, ed è strano perché ora è visto come un periodo calmo che ha deposto i semi per tutto il resto; molte band indossano l’insegna della NWOBHM come se fossero stati loro stessi i responsabili di tutto… sono pazzi… Io ero lì, c’ero dentro e la facevo, scambiavo cassette e non ho mai sentito la metà di queste che chiamano band seminali ed essenziali della NWOBHM, non faccio nomi ma andiamo avanti… Lavorammo sodo e facemmo cose che altri non raggiunsero al nostro livello ed anche se inizialmente si abbatterono su di noi moltissime critiche questo non ci intaccò minimamente. Non fraintendermi, non ho amarezza a riguardo, penso che sia buffo, ma è come siamo qui… Siamo considerati NWOBHM un minuto e Thrash quello dopo… Abbiamo iniziato con un nominativo ed appena la scena è cambiata ne abbiamo ricevuto un altro.

Quando la band si sciolse nel 1988 entrasti nei Venom per quattro anni e sfornasti ben tra album con loro. Come fu quell’esperienza?

Beh si, fu fantastico! “Prime Evil” fu fantastico, amavo anche “Your Soul Apart” ma poi iniziarono a crearsi piccole divergenze. “Prime Evil” fu prodotto da Nick Tauber (Thin Lizzy e Venom di “Calm Before The Storm”), il quale, pur facendo un lavoro eccellente non proseguì con noi, infatti “Temples of Ice” e “The Wastelands” furono prodotti “in casa” da Abaddon ed il nostro produttore Kev Ridley. Kev è fantastico ma sento che era un po’ forzato, nel senso che non avrebbe potuto produrre quello che avrebbe voluto… Quegli album erano ottimi da suonare e registrare ma soffrivano di una minore qualità di produzione e non mostravano il contenuto bene come avrebbero dovuto, ed anche l’artwork, qualcosa che per noi non era adatto… Un vero peccato, ma siamo ancora fieri di quello che abbiamo suonato in quei dischi. Tipico dei Venom, una buona opportunità, persa, gettata via. Alla fine, c’erano molti soldi per amministrarlo al tempo e chiudemmo il contratto con la Music For Nations, dissi che li lasciavo, insieme a Mantas. Ciò che iniziò così bene terminò come il peggior veleno. In tutto il mio tempo lì, con 4 album (incluso “Kissing The Beast”)ed un live (“Live ’90”) e tutti quei concerti ed il merchandising ricevetti 300 sterline in totale che usai per comprare un regalo di Natale alla mia fidanzata. Ero stato fregato dalla major che mentre prendeva agganci da tutte le parti, per 10.000 sterline qui e 20.000 lì, io e Mantas non prendemmo niente… Non puoi andare avanti così, tutto va sempre in peggio ma questo è lontano dal suonare e dai fan. Loro erano il motivo per cui ero rimasto, ed era molto importante per me, lasciai non perché non avevamo successo o cose simili, ma per via di queste corruzioni, semplicemente per quello. Come tutte le line up scioltesi dei Venom, anche questa lo fu per disonestà finanziaria. Non fraintendermi, non lo facevo per soldi ma ti sembra giusto che mi è stato promesso un compenso di 10.000 sterline per cantare su “Prime Evil” e ne presi 300 anche se l’album vendette molto bene? Era il mio lavoro e lo facevo bene ma quelle cose le impari duramente, alla gente come quella interessa solo che tu suoni… Molte band hanno storie simili, ti aspetti dal di fuori questo, da etichette, promoter… Ma da dentro, i tuoi amici e colleghi della band?? Beh quello è davvero il peggio…

Sin dagli esordi tra voi ed i Venom c’è sempre stato un contatto, prima Ged Wolf, il tour con loro, la tua militanza nel gruppo… E’ in uscita un loro nuovo album, pensi che collaborerete ancora una volta insieme per quanto riguarda i live? Come sono i rapporti attuali tra te e la band di Cronos?

Si è vero, Ged venne dopo veramente, infatti fu Cronos ad introdurmi a lui… Oh, posso anche aggiungere che recentemente ho letto una dichiarazione di Cronos dove afferma di aver prodotto gli Atomkraft… Mmmm, è la droga probabilmente… Non lo ha mai fatto! Allora, i Venom sono molto vivi ma io, o meglio, gli Atomkraft e la band di Cronos non hanno più niente in comune e nessun contatto… Lo spazio ed il tempo sono stati la causa. Sono contento che siano ancora attivi con lui, sta rispettando il patto che fece e la scena, secondo me, è meglio con loro che senza. Un possibile tour insieme? No… Ora che abbiamo tirato su gli Mpire Of Evil con Mantas è su questo che mettiamo la nostra concentrazione… Probabilmente uno show con Atomkraft/ Dryll (progetto di Mantas) ed Mpire Of Evil potrebbe essere divertente!

Oltre a suonare con i Venom cosa facesti dal 1988 al 2004?

Dopo aver chiuso le porte con i Venom nel 1992, vivevo e lavoravo a Londra facendo il tecnico nei teatri… Poi arrivò un tour in India con la Royal Shakespear Company che mi diede l’opportunità di mettermi in mostra come attore sul palco. Mi piaceva e quando tornai a Londra continuai su questa strada, presi un agente e feci un po’ di teatro per questa compagnia ed in seguito un film. Ebbi anche una piccola parte in “Judge Dredd” con Sylvester Stallone ed Armand Assanti… Dopodichè feci anche un pò di TV in UK mentre continuavo a svolgere la mia mansione di tecnico teatrale. Mi ritrovavo a lavorare per il nuovo musical dei Queen a Londra quando feci un’audizione per “Master and Commander”, diretto da Peter Weir (Gallipoli, The Truman Show) e con protagonisti Russel Crowe e Paul Bettany. Ebbi quel lavoro e volai a Los Angeles, poi trascorsi cinque mesi in Messico dove venne girato il film. Tornai in Inghilterra per fare un altro film, “Dirty War”, per la HBO/BBC ed altra TV per la BBC per poi tornare nuovamente al teatro ed al musical “We Will Rock You”. Ho fatto anche alcuni lavori, come Chitty Chitty Bang Bang… Divertente, ho visto poi un’intervista a Cronos dove disse “come puoi prendere seriamente i Venom con un frontman che era in Chitty Chitty Bang Bang??”… Sono d’accordo, ma non ero più dentro i Venom allora… Feci del lavoro tecnico in quel caso ahahahah. Andai poi in Portogallo per un’opera rock chiamata “Rock You Now”, con un cast incredibile e di nuovo tornai al lavoro di teatro come un tecnico ingegnere/capo. Nel 2004 la Sanctuary Records realizzò un’antologia degli Atomkraft da 2 cd chiamata “Total Metal: The Neat Anthology”; è stato bello, mi chiesero anche di contribuire ri-registrando del materiale. I vecchi membri della band erano frustrati nei miei confronti siccome non furono chiamati dall’etichetta nel progetto, anche se erano passati ormai circa 15 anni da quando suonavamo insieme e per tutto quel tempo non avevamo più avuto nessun contatto. Non penso che spettasse a me includerli nel progetto, quella era una decisione dell’etichetta, ma nelle loro menti sono stato io a pagarne il prezzo! Adoro ancora quel CD e ne sono molto orgoglioso, degli Atomkraft e di tutto quello che poi si è evoluto da essi, anche se qualcuno è in prigione ora essendo non tanto normale… Sempre dietro a quel progetto feci un festival in Olanda, Raise your Fist, con Payer Hulkoff alla chitarra e Steve Mason (Blinded By Fear) alla batteria; è stato bello ma non me la sentivo più così stoppai tutto quello che stava avvenendo. Ricevetti una telefonata da Mantas, aveva un nuovo album con la sua band e voleva che suonassi il basso nelle registrazioni; abbiamo sempre lavorato bene insieme ed è come se fosse mio fratello, così dissi semplicemente di si e ci andai. “Zero Tolerance” è un album fottutamente bello ed in supporto all’uscita suonammo all’Underworld di Londra ed all’Earthshaker Festival in Germania. Ma pensai che mancava il supporto da parte dell’ etichetta, così ne parlai con loro e mi dissero che non avrebbero tenuto l’album di Mantas se fossi rimasto. Me ne andai per salvare l’album, che presto fu abbandonato comunque, vidi quella merda accadere ma non potevo farci niente, così tornai ancora una volta al mio lavoro di tecnico. Dopodichè arrivò l’ EP degli Atomkraft e mi chiamò nuovamente Mantas; voleva fare qualcosa con Antton (Venom) ed io risposi ancora una volta di si… Iniziammo come Prime Evil (suggerito dai fan come nome per noi tre) e dopo alcuni problemi con un’omonima band di New York (delle fottute facce toste aggiungerei!) diventammo gli M-Pire of Evil, un anagramma di Prime! Ora ci stiamo preparando per il nuovo album che uscirà il 26 Marzo, “Hell To The Holy”, con un tour americano che parte il 19 Marzo… che è dove sono ora!!

Durante gli anni, gli Atomkraft hanno cambiato molti componenti a parte te, anche perché si può dire che sia una tua creatura questo gruppo. Quale significato ha nella tua vita la band? 

E’ vero, è stata una band che è diventata parte di ciò che sono… Ogni membro ha dato qualcosa ed ha preso qualcosa, infatti uno o due provarono a rivendicarla come loro… Suppongo che sia stata parte di me per molto tempo, dal ’79, lo stesso non si può dire per chiunque altro sia stato negli Atomkraft. Nel 1987 il management e la band provarono a togliermela, non avrei potuto fermarli così non ci provai, anche se poi tornò a me. E’ tutto per me ed è la mia creazione, in essa esprimo ciò che voglio. Non è conforme come gli altri credono, è la mia liberazione dalle costrizioni. Come l’antologia, dove ho mixato tutto e non si segue una progressione lineare; la gente si lamentò che non c’era un’ordine cronologico: perfetto, quello è Atomkraft, fa quello che gli altri non si aspettano, senza essere scontato. Fai ciò che vuoi e come vuoi, qualsiasi cosa gli altri dicano o pensino. Gli Atomkraft sono io ed io vi sono dentro, e ciò sarà sempre lì, magari senza fare niente oppure facendo comparire qualcosa dal nulla ogni tanto. Questo è il bello, non finisce mai, ma semplicemente cambia… Non è importante chi c’è ancora dentro, l’importante è che ci sia!

Avete in oltre realizzato un videoclip della canzone diretto da Alex Wieser della WAR Productions. Perché in tutti questi hanno non ne avevate mai fatto uno?

Già è vero… E’ stato molto divertente, semplice ma d’effetto. Perchè? Soldi… Nessuna etichetta o management ha mai voluto pagare per quello. I clip live erano usuali e piacevano a tutti, c’era il video del 1987 “Live Conductors” ed un live polacco fatto nell’ ’88 per una canzone… Penso che diventò la normalità sul finire degli anni ’80 e principalmente negli anni ’90, come un mezzo promozionale impiegato da tutti.

Se ti chiedessi di scegliere un brano dal vostro repertorio, quale ha un significato più particolare e personale rispetto agli altri per te?

“Total Metal”, scritto da me e Steve White… Quello è il frutto del momento in cui stavamo iniziando ad essere come volevamo… E’ stato sicuramente scritto prima del 1983 ma lo registrammo in seguito. Era un brano speciale per noi, quell’unica canzone ha dato il nome ad un sacco di cose nella scena che mi sorprendono ancora adesso… E’ il brano portabandiera del sound degli Atomkraft…

Rispetto agli esordi vi siete induriti molto; come giudicheresti a distanza di tanti anni il vostro esordio “Future Warriors”?

Con il tempo abbiamo esteso e ritoccato il sound è vero… Il primo disco, beh, la produzione era terribile per la maggior parte, ma indicativamente era così per tutti in quel periodo, specialmente allo studio della Neat Records. Il materiale era per certi versi ingenuo e per altri nuovo ma mi piace l’approccio e sono orgoglioso di quei brani… Non era simile a nient’ altro ed era onesto, con una grande energia… Ho molti ricordi di quel periodo, mi ha lasciato un grande segno… Ad esempio, mentre registravamo arrivò un messaggio in studio che diceva “Tony, tuo padre è qui”. Uscii e lo incontrai nelle scale che saliva verso lo studio (i miei genitori si separarono quando avevo nove anni, perciò questo era davvero insolito!), e gli dissi, “Papà, stai bene?” Mi disse che mia nonna era appena morta… Era una gran donna e quello ebbe un grande impatto su di me, così quello fu il clima in cui registrammo quel primo album, che ha per me i ricordi più profondi di qualsiasi altra cosa! Il disco ha inoltre avuto la peggior recensione di Kerrang! mai data a nessuno inclusi i Celtic Frost che presero 1… Noi prendemmo 0.5 ahaahaha! Riassumiamo? Future Warriors, contemporaneo di Welcome To Hell, Kill ‘Em All, Hell Awaits era qualcosa di potente, onesto ed incisivo. Ma era da solo in un posto diverso, dove nessuno sapeva dove sarebbe dovuto essere posto, non parlavamo del diavolo, di alcol e donne, cantavamo di altre tematiche… Avevamo forma? Probabilmente no, ma per quelle ragioni secondo me l’album spiccava!!

Come è nata la collaborazione con la WAR Productions?

Come ho già detto, Joe Matera, che suonò nell’assolo del nostro ultimo EP, cercava qualcuno che lo producesse ed alla fine trovò un ragazzo austriaco chiamato Alex Wieser, che aveva una piccola etichetta chiamata WAR Productions. Alex poi mi contattò e dopo che gli dissi che avevo altre tracce mi espose la sua voglia di produrle. Alex è una persona fantastica, molto forte, ingegnoso e generoso… E’ stato davvero molto rispettoso per me e gli Atomkraft, mostrando un supporto costante, a prescindere dalle sue pressioni lavorative e personali. Sono stato molto fortunato con lui. Ah già, è anche molto onesto, che per me è molto,molto lontato dalle mie passate esperienze…

Della formazione originale sei rimasto solo tu, pensi che un giorno ci sarà la possibilità di rivedere insieme la line up di “Future Warriors”?

Mai… Penso che Ged non suoni dal 1988 da quello che so ma è felice con una compagnia di produzione con suo fratello… Dubito che possa essere interessato, non mi ha ancora perdonato per non aver fatto parte dell’antologia… Come per il giovane chitarrista, che so essere stato arrestato, poi trovarono cose sul suo computer che non dovevano esserci considerando che lavorava con pupazzi e bambini… E’ stato soltanto il membro più amaro ed individualista verso di me e Ged fino a quando non lasciò nel 1988. Contribuì soltanto a tre canzoni in tre anni… Perciò non mi dispiace di aver perso i contatti ahahah. Penso che potrei provare ad eseguire tutto “Future Warriors” che sto attualmente rimaneggiando con molti ottimi musicisti abbandonando chiunque non abbia voglia di farlo. Ho suonato recentemente la title track durante un concerto a Londra, dove eravamo special guest dei texani Hellstar. Mi ha fatto sentire strano, visto che l’ultima volta che la suonai era il 1985. Il suono era fantastico, perciò l’intero album per uno show, penso che sia possibile…

Prima dell’ uscita di “Queen Of Death” lasciasti la band qualche anno in seguito ad una discussione. Cosa accadde effettivamente?

Seguendo il tour Venom/Exodus/Atomkraft, tornammo in Inghilterra ed un ragazzo che era stato un tecnico durante il tour suggerì che avevamo bisogno di un vero management. Ci offrì un accordo con il suo partner che stava a Londra. Pensai che era una buona mossa (e lo sarebbe stata) ma il management dei Venom che ci aveva aiutati decise che ci avrebbe voluto con loro… Penso che volessero controllarci facendo soldi alle nostre spalle… Comunque sentirono che parlavo di un management londinese e vollero parlare con Ged e Rob, convincendoli, prima di parlare con me, a restare con loro a Newcastle. Quando accennai a Ged di parlargli, lui disse semplicemente di no e che voleva restare con i ragazzi dei Venom. Così chiamai Rob al telefono che senza lasciarmi parlare mi disse “ So perché mi stai chiamando e la risposta è no, voglio stare con i Venom”. Così tornai a parlare con il manager ed il batterista dei Venom e furono davvero subdoli ; quella fu la prima dimostrazione di come sarebbero state le cose, entrammo nell’argomento e dissi “Ok, fanculo, me ne tiro fuori”. Loro risposero che non potevo perché era la mia band, così risposi: “Davvero? Guarda!” e me andai. Ci fu un’offerta da un’altra etichetta ed entro una settimana avevo un batterista ed un chitarrista; avevo già scritto del materiale ed alcune cose erano buone… Contattai i ragazzi di Londra che erano molto gasati ma sfortunatamente l’etichetta belga mi mandò un messaggio dicendomi che non mi avrebbero preso… Non ci pensai ma avevamo suonato per tre prodotti della Neat Records e quello era come dire “Tornaci o vattene”, io sono un po’ testardo e così me ne andai. Il management dei Venom voleva sapere se avrei fatto qualcosa, così presi tre canzoni già registrate da noi dopo l’ultimo tour (due di esse erano state scritte soltanto da me), tolsi la mia voce ed il mio basso e registrai due nuove canzoni che diventarono l’EP “Queen Of Death”. Loro presero un cantante loro amico ed un nuovo bassista, fecero un po’ di foto ed accreditarono tutte le canzoni come Atomkraft. Provavano ad escludermi completamente da lì… Adesso, me lo aspettavo dal management ma dai miei amici del gruppo??? L’etichetta??? Così puoi capire perchè quindici anni dopo mi chiedono di contribuire ad un’antologia ed a loro no… Proprio non capisco come possano essere arrabbiati con me!! Ahahahhaah. La gente ha davvero la memoria corta, comunque, una volta andai per scrivere un nuovo pezzo, ebbi una visita e mi chiesero di tornare… Avevo “Conductors Of Noize” completo e questo era ciò che avevo fatto per il nuovo album con l’etichetta belga quando me lo tolsero per via del contratto. Finii le canzoni con il nuovo cantante aggiungendo i testi ed il chitarrista uscì con una nuova canzone che andava bene e la mettemmo nel disco. Penso che avesse altre cose ma io e Ged non eravamo un granchè convinti del suo modo di scrivere. E’ strano come anche su “Conductors Of Noize”, appena finii di suonare un sacco di ritmiche thrash il chitarrista non le riusciva a suonare…

Che ricordi hai della storica data all’ Hammersmith Odeon che finì poi su VHS?

Oh,fu un giorno fantastico ed andammo anche in diretta su Radio 1 per la BBC. Ricordo che chiesi a Tony Wilson (il produttore) com’era il nostro sound e lui rispose fantastico… Lo chiesi perché sul palco il suono era buono ma i nostri segnali in spia erano davvero bassi, la gente avrebbe potuto tranquillamente sovrastarci parlando… Inizialmente ci infastidì che ci fecero aprire la giornata alle sei di sera, pensavamo infatti che il palazzetto (che teneva sui duemila posti) sarebbe stato vuoto, ma ci sbagliavamo, era pieno all’ 85%. La gente era venuta per vederci, probabilmente avevano sentito del nostro debutto con gli Slayer e si aspettavano qualcosa, ma stavamo ancora imparando ed a seguire c’erano Onslaught, Nuclear Assault ed Agent Steel. La cosa andò così, gli Agent Steel avevano il 100% del segnale e per ogni altra band che precedeva il segnale andava calando ahahah. Penso che noi avessimo il 20% del segnale, quindi non c’era molta potenza in spia… Un lavoro che andava contro di noi, come la mia stupida idea che avremmo fatto un massacro soltanto stando lì e suonando… Fummo distrutti da tutto ciò, ma come ho detto la cosa buona era essere in radio e nel video che venne bene… Lavorammo sodo nel seguente tour con Nuclear Assault ed Agent Steel e lanciai la marcia di Future Warriors per focalizzare l’attenzione soltanto sulla nostra musica. Al tempo eravamo tornati a Londra e suonammo uno show con Atomkraft e Nuclear Assault al Dingwalls di Londra, fu un fottuto massacro, infatti un po’ di anni fa entrò nella top ten dei migliori spettacoli thrash di sempre su Terrorizer Magazine… Ne siamo davvero fieri!

In origine gli Atomkraft furono uno sviluppo della punk rock band Moral Fibre… Sotto quel nome pubblicaste mai qualcosa? 

Avevamo un po’ di materiale, ma penso che abbia Paul quelle cassette… Dio solo sa se siano sopravvissute! Al momento, è buffo ma Paul (Spillett) ha un computer ZX Spectrum, con cui potevi caricare I giochi dalle cassette, pensavamo che fosse incredibile ahahahahh… Le cassette erano di 15 minuti quindi le usavamo per registrare le canzoni perché la lunghezza era perfetta… Però non andavano bene per un ascolto ripetuto quindi penso che adesso siano tutte consumate ormai… Ne ho solo una di quelle cassette ma è quella che contiene “Total Metal”/ “Death Valley”. I ragazzi dei Moral Fibre erano dei grandi, ricordo ancora alcune delle canzoni che suonavamo, “Undertones”, “SLF” e “Devo”… Giorni davvero molto, molto divertenti…

Ti ringrazio molto per il supporto che ci hai dato e lascio a te le conclusioni se hai un messaggio per i lettori e per i fan! Grazie ancora!

Tutto quello che ti posso dire è che è stato davvero molto bello ricordare le cose belle e brutte… Non è vita senza tante avventure ed esperienze emozionanti, quindi ti ringrazio per aver ascoltato le mie parole. Che messaggio potrei lasciare per fan e lettori… Semplicemente seguite i vostri sogni, tutto è possibile. Quando iniziate a riuscirci non vi arrendete mai, ci si vede e ricordate di non prendere merda… ZERO FUCKIN’ TOLERANCE!! Vi saluto, ah si… non dimenticate di dare un occhio al nuovo album che uscirà appena possibile: ATOMKRAFT – The Dark Angel!

 

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