E’ del Novembre 2006 ma esce solo ora in Europa questo “Magnya Carta” dei nipponici An Cafe, ensamble di pop/rock in tinta ska cantato in lingua giapponese.

Il disco, in tutto undici composizioni e quaranta minuti di durata, si segnala innanzi tutto per una briosità di fondo molto apprezzabile, evidente nell’utilizzo di refrain e linee vocali sempre molto catchy e di facile memorizzazione. L’utilizzo di soluzioni (ed influenze stilistiche) diversificate, come le vaghe reminiscenze disco di “Smile Ichiban Ii Onna” contribuiscono a rendere vario ed inaspettato l’intero contesto musicale, anche quando i tempi sostenuti e le distorsioni di chitarra fanno pensare solo ed esclusivamente allo ska più scorbutico. Tutto, in album come questi, si gioca sull’irriverenza giocosa e divertita che mette in mostra la band durante il processo di songwriting, sfruttando le qualità di fondo del proprio background culturale e quei piccoli escamotage stilistici che rendono il pop/rock e lo ska dei generi di largo consumo. Una proposta diretta, dunque, senza troppi artefici cerebrali e con una buona dose di humor a farla da padrone. Sin qui tutto bene. Qualche problema, se non si è ossessionati/ipnotizzati dalla cultura e dal linguaggio giapponese, si potrebbe riscontrare sulla lunga distanza, dove le frasi incomprensibili dell’idioma nipponico risultano un po’ tutte uguali o comunque poco distinguibili. Anche a livello compositivo, poi, non sempre gli An Cafe lasciano il segno in maniera indelebile, a volte davvero fuori rotta come con l’inconcludente “Meguriaeta Kiseki”.

In definitiva, questo “Magnya Carta” è un lavoro sicuramente anomalo per chi è inglese dipendente. Musicalmente parlando, però, gli An Cafe hanno delle qualità ed è giusto che siano evidenziate…

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