I Ring Of Fire sono un super-gruppo formato da tre giganti della scena metal mondiale: Mark Boals (ex Malmsteen, ex Royal Hunt…) alla voce, Tony MacAlpine (Planet X, Steve Vai…) alla chitarra e Vitalij Kuprij (Trans-Siberian Orchestra, ex Artension…) alle tastiere.
“Battle Of Leningrad” è il quarto album di questo progetto ed è un concept ispirato agli avvenimenti storici riguardanti il famoso assedio di Leningrado.
Musicalmente ci troviamo di fronte a un metal neoclassico tanto caro al buon vecchio Malmsteen. Dopotutto potremmo dire che i tre siano figli del famoso chitarrista svedese. Non si tratta solo della voce riconoscibilissima di Boals, ma proprio tutti i musicisti coinvolti nel progetto non posso nascondere la loro passione per le partiture classiche. Dalle prime note della epica opener Mother Russia sembra proprio di trovarsi di fronte un vecchio disco di Yngwie Malmsteen.
I nostri si esprimono alla grande in questi territori non certo nuovi ed è inutile dire quanto siano bravi e capaci. Su “Battle Of Leningrad” tutto rasenta la perfezione, non c’è una nota fuori posto, la chitarra di MacApline sciorina note alla velocità della luce e i suoi assolo sono impeccabili. Uno su tutti, molto ispirato e toccante, quello della titletrack. La controparte alle tastiere non è certamente da meno, sia quando deve accompagnare, sia in fase solista.
Cos’ha questo disco che non va? Niente potremmo dire…ma il fatto è che queste cose le sentiamo da circa una trentina d’anni, almeno. Il songwriting dei Ring Of Fire non aggiunge nulla a quella che è una ‘formale perfezione’. Certo non un qualcosa per tutti i comuni mortali, ma nemmeno imprescindibile. Da questi tre assi del metal mi sarei aspettato perlomeno una maggiore personalità.
“Battle Of Leningrad” si lascia comunque ascoltare e la bravura dei musicisti coinvolti (spesso) riesce comunque a fare la differenza. Se siete amanti del metal neoclassico credo proprio che il disco non vi deluderà, dategli pure un ascolto. Se invece non ne potete più di assolo vorticosi e battaglie a colpi di scale classiche, allora bypassate pure il tutto.

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