“Lupus Metallorum amalgama le tavole grafiche di Daniele Assereto e le principali «liriche» Heavy Metal adattate all’Italiano da Chiara Daino per generare l’Opera di Culto che radica l’Archetipo dell’Acciaio. Dell’Acciaio che non teme ruggine, dell’Acciaio che Opera la mistura perfetta: Suono, Poesia, Immaginifico e Credo. Morire per la Fede. «Martirio» e «Martire» sono termini che evocano la fine cruenta di chi sacrifica la propria vita in nome di un Credo. Pasternak chiama gli studenti «martiri dello studio» e siamo tutti martiri. «Martire» deriva dal greco màrtus, «testimone» – e non siamo forse tutti testimoni? «Opera Martire» è LA definizione coniata per indicare una testimonianza diretta, al di là delle forme scelte per esprimerla. L’Opera Martire è sintesi e summa di un’esperienza sanguinata e sanguinante: Lupus Metallorum inaugura questo manifesto artistico, elogiando i MARTIRI DEL METAL, i testimoni fisici e spirituali di un’Arte, di una Filosofia e di un’Etica precise.”
“Morire per la Fede. «Martirio» e «Martire» sono termini che evocano la fine cruenta di chi sacrifica la propria vita in nome di un Credo. E chiunque creda nella Parola sa che ogni Parola è un ventaglio di sensi e di significati, una materia viva che evolve in base all’uso quotidiano, all’appalto storico, all’impiego letterato e mediatico.
Pasternak chiama gli studenti «martiri dello studio» e siamo tutti martiri. «Martire» deriva dal greco µ??t??, «testimone» – e non siamo forse tutti testimoni? «Opera Martire» è definizione che nasce per indicare una testimonianza diretta, al di là delle forme scelte per esprimersi. Si tratti di Letteratura, Musica, Pittura, … L’Opera Martire è sintesi e summa di un’esperienza diretta. Lupus Metallorum inaugura questa definizione, elogiando i MARTIRI DEL METAL, i testimoni fisici e spirituali di un’Arte, di una Filosofia e di un’Etica precise.
Piccola premessa per palesare il titolo: nell’iconografia alchemica il Lupus Metallorum è il Lupo dei Metalli che divora il Leone per liberarlo; è il procedimento per raffinare l’oro impuro mediante l’antimonio. Nell’iconografia classica l’Aurea Poesia sposa Petrarca e non, ad esempio, i Pantera. Nell’immaginario collettivo il “poeta contemporaneo”, nuovo cantore della nostra epoca, può vestire i panni di un cantautore [serio, posato e socialmente impegnato], ma non il chiodo, gli anfibi e le borchie. E perché? La Repubblica delle Lettere, la solita cerchia – incensa e canta la solita solfa: «questa è Poesia!», «questa non è Poesia!». E per quale ignota ragione, per i critici miopi, Fabrizio De André è un Poeta e James Hetfield no? Rifiuto questa secolare, tutta italiota, celebrazione «a scomparsa»: si lodano solo i trapassati. E se amore per i defunti deve essere, allora perché non ricordare, Artisti superlativi, anche Dime o Cliff o Ronnie?
Da questa semplice rivolta è nato tutto: «rivolta dell’Anima» contro la «rivolta delle Dentiere» [splendida definizione che una cantante lirica coniò per riassumere il monotono morboso meccanismo che smandibolano i mortinvita].
Circa tre anni fa, convocata per l’ennesimo reading poetico, declamai Il Triste Vero e grandinarono strette di mano e complimenti per versi “particolarmente incisivi”. E fu la prima volta che sorrisi, la prima volta che ammirai [candida carogna!] i critici presenti impallidire – non appena svelai l’origine di quei versi. Non pensavo potesse essere “sconvolgente” dichiarare che, in realtà, Il Triste Vero è semplicemente una trasposizione di Sad but True dei Metallica [e parlo di trasposizione e non di traduzione alla lettera perché così non è. E così non potrebbe essere: l’Inglese è una lingua sintetica e l’Italiano deve praticare «le dovute trasposizioni» per riportarne i messaggi in armonia di suoni].
Borchia! E Lettera borchiata fu e i “poeti puri” impallidirono, gridando: «sacrilegio!». E ancora si contorcono, i “poeti puri”, per la Poetica Metallica.
E così, credendoci, per Fedeltà [le traduzioni dei testi Metal reperibili in rete sono orride e non rendono giustizia agli Autori], e per Gioco [un gioco grave, la tenera tomba cheresuscita scintille] nasce Lupus Metallorum: canzoni di Metallo nobile. Versioni che seguono il suono, che piegano l’Italiano al senso di comunione, lontano dai pregiudizi, lungo il monito di Majakovskij: «leggete i libri di ferro!».
TAVOLE E GRAFICHE di Daniele Assereto, TESTI di Chiara Daino
On my Heavy Metal Christmas my true blood gave to me:
12 silver months
11 black mascaras
10 pairs of wellingtons
9 laced suits
8 pentagrams
7 leather jackets
6 casks of Beck’s
5 skull armbands
4 quarts of Bally
3 studded belts
2 pairs of leather pants
and a book of Poetry!
On my Heavy Metal Christmas my true blood gave to me: THE LUPUS’POETRY!”
For Everybody:
http://www.lulu.com/product/ebook/lupus-metallorum/18767322
For Fervent Ones:
http://www.lulu.com/product/copertina-rigida/lupus-metallorum/18745986
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