Secondo demo per i Dirty Rain, gruppo del quale poco tempo fa avevo recensito il primo lavoro, ancora immaturo. Questi ragazzi sembrano avere davvero fretta, visto che buttano già fuori un nuovo lavoro quando forse sarebbe stato più conveniente avere calma, tuttavia bisogna ammettere che i progressi sono stati notevoli. Abbandonate le atmosfere pseudodepressive del primo lavoro i Dirty Rain si sono dati a canzoni molto più energiche ed arricchite da inserti di elettronica, davvero una buona evoluzione! Purtroppo ci sono ancora delle cose che non convincono. Innanzitutto i suoni delle chitarre vanno molto migliorati, ma questo è un difetto che in un demo non ha troppa importanza, ben più grave è invece il problema relativo alla voce. C’è poco da fare, il cantante non va bene. E se nel primo demo si poteva pensare all’inesperienza, a questo punto diventa evidente quanto le carenze siano gravi. Mentre infatti nei casi migliori la voce disturba, ma in maniera tutto sommato sopportabile (come per esempio in “Far away”), ci sono alcuni brani in cui il risultato finale viene totalmente rovinato dal cantato. Emblematico è in questo senso “Love carrier”, un pezzo dalla parte strumentale decisamente gradevole (con diversi richiami wave, probabilmente i Dirty Rain hanno seguito la lezione dei Klimt 1918) che viene totalmente rovinato quando inizia il cantato. Peggio ancora poi è quando la voce si appoggia ad un pezzo non molto riuscito come “Glass morning”, il risultato diventa davvero fastidioso (anche se almeno non c’è il dispiacere di vedere rovinato un pezzo altrimenti valido). Alla luce di tutto ciò, tirando le somme, assegno a questo “Departure of days” una sufficienza per via dell’evidente impegno e dei progressi che sono stati fatti, il mio consiglio ai ragazzi comunque è quello di continuare a sperimentare con l’elettronica (magari seguendo la direzione intrapresa con “Love Carrier”) e di riflettere seriamente sulla possibilità di cambiare il cantante, poichè ci vogliono ancora dei miglioramenti davvero grossi per arrivare ad un livello almeno sufficiente e il rischio è quello che un cantato insufficiente faccia “da zavorra” al miglioramento della band.

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