Non smetterò mai di stupirmi dinanzi a copertine come questa del nuovo ‘Thirst’ (francamente geniale) o a titoli esilaranti come ‘Sexy Feet Under’ e ‘Hyperthemia’.
I Tankard sono sinonimo di garanzia e qualità e lo saranno sempre da questo punto di vista. Musicalmente parlando, poi, il loro thrash metal anni ’80 non ha mai subito grossi scossoni a livello stilistico, anche se si è sempre adeguato ai tempi e l’odierna produzione curata da Andy Classen parla, francamente, da sola. Come da assioma, dunque, ‘Thirst’ è il solito, ostinato, goliardico e irriverente disco thrash della band tedesca, caratterizzato da ritmi veloci, soluzioni classicheggianti e liriche spassose. Il quattordicesimo lavoro di una discografia smisurata, inebriata da fiumi di ottimo alcool tedesco e inguaribile senso dell’umorismo naif. Unica variante sul tema, il coro di voci femminili su ‘When Daddy Comes To Play’, analisi metapsicologica dell’incesto e dei suoi risvolti relazionali (si vabbè…).

Probabilmente non c’è già altro da aggiungere, chi conosce e apprezza la compagine sa cosa fare in questi casi. Tutti gli altri, se interessati, peschino tranquillamente a caso dalla discografia dei teutonici…

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